· Alberto Caracciolo Ma anche su questo terreno, cioè verso una dimensione che raggiunga e superi i limiti di una circoscrizione provinciale, esistono strumenti importanti per un'azione economica da parte dei poteri pubblici. A un livello paragonabile a quello delle tradizionali provincie esiste ora l'istituto dei consorzio dei comun_i, in Sicilia, e quello delle provincie a statuto speciale, valido per Bolzano e Trento. Il collegamento fra più provincie con eventuale partecipazione di altri enti, è stato sperimentato per una serie di piani regolatori, ed è in atto di questi tempi nell'Emilia per un ambizioso tentativo di sistemare il bacino del fiume Reno, con l'utiliz- $, zazione di energia idroelettrica, la trasformazione della montagna, la valorizzazione agraria. Su fatti di questo genere, sulle difficoltà ed i limiti che incontrano in rapporti ai monopoli privati o all'autorità tutoria è giusto richiamare l'attenzione. Ma l'assetto politico-amministrativo italiano offre, in seguito alla Costituzione repubblicana, altri strumenti di intervento economico-sociale, che la prassi del passato e il tradizionale dominio dei prefetti hanno lasciato un po' in ombra nei gruppi dirigenti politici, anche in quelli della sinistra, almeno fino ad alcuni clamorosi eventi siciliani. L'istituto regionale non risponde infatti soltanto a istanze politiche e morali democratiche, che hanno una lunga tradizione repubblicana e federalistica in Italia, ma rappresenta costituzionalmente un luogo di legislazione e di autonoma iniziativa dotato di larghi poteri nei riguardi dell'economia. La resistenza a creare l'istituto regionale in ogni parte d'Italia, tanto piu assoluta quanto piu diretta è la dipendenza dei governi dall'orientamento della Confindustria, è una riprova di questo fatto, non meho dei ~onflitti in atto fra regioni autonome e governo centrale per la zona franca (Val d'Aosta), per l'edilizia popolare (Alto Adige), per l'industrializzazione e le fonti di energia (Sicilia). Il potere dei moderni gruppi monopolistici, spesso inattaccabile nella fabbrica e inafferrabile a livello del singolo consumatore, sembra poter trovare piu facilmente opposizione, e quindi essere assoggettabile a concorrenza e a controllo, su scala di regione. Si dice talvolta che le autonomie regionali finirebbero, tuttavia, per aumentare il sole~ che divide le zone piu avanzate, o quelle politicamente orientate a sinistra da altre zone. Ma per quanto questa riserva sia tutt'altro che oziosa, ad essa si può obiettare che ·proprio gli organi centrali dello Stato sono, attualmente, non al servizio imparziale di tutti gli interessi, bens1 di alcuni interessi dominanti, e che proprio da questo Stato centralizzato fu appunto scavato, durante cento anni, il solco fra Nord e Sud. E al contrario è un fatto èhe nelle circoscrizioni . Biblioteca Gino Bianco·
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