1108 ./ Luciano Vascont porti che si stanno instaura·ndo all'interno del cosiddetto « triangolo >> di fabbrica (consiglio, comitato sindacale e comitato di partito), ha denunciato il pericolo di un progressivo .esautoramento dei consigli operai. Il partito, ha notato Toeplitz sulla base dell'esperienza delle prime « conferenze di autonomia », ha la tendenza a presentarsi alle assemblee con una propria piattaforma preordinata, .tale da frenare la libera discussione delle maestranze. Il « ruolo dirigente >> del partito rischia cioè di privare i lavoratori del loro diritto di iniziativa e di decisione, riducendoli al semplice livello di esecutori. E ciò nel mito dell'unanimità, con un partito che di fatto teme ancora la messa a fuoco di determinate contraddizioni presenti nella società socialista, e ostacola quindi un aperto confronto dialettico in sede di fabbrica (come in sedi piu elevate). Sostenendo tale argomentazione, Toeplitz non parlava del resto in astratto ma citava una serie di episodi nei quali tanto il partito che il sindacato avevano tentato di svuotare di contenuto i consigli operai. E ciò, aggiungeva, è ·tanto più grave e pericoloso in quanto il partito e il sindacato possiedono una loro superstruttura organizzativa e un apparato che mancano invece completamente ai consigli operai, posti quindi in una condizione di inferiorità dal punto di vista della potenza organizzativa, se non da quello dei legami con la base operaia. In tali condizioni, concludeva Toeplitz, c'è il rischio che il « triangolo» di fabbrica si trasformi iò due parallele (comitato di partito e sindacale) con la pratica eliminazione del terzo lato (il consiglio operaio) 1 • Un altro energico allarme è stato lanciato nel corso di una discussio~e, dedicata alf'autonomia operaia, svoltasi al circolo « Krzywe Kolo » di Varsavia 2 • L'allarme era contro il vecchio e il nuovo burocratismo, cioè le vecchie abitudini, le vecchie tendenze in grado di risorgere per effetto di un clima che non ne ha stroncato fino in fondo le cause 1 La tivista teorica del POUP, « Nowe Drogi >> (n. 7 del '58), polemi'z·zando con Toeplitz finiva col confermare la validità delle sue critiche. Secondo la rivista, infatti, il partito è « predestinato » a sanare i conflitti rappresentando la giusta « sintesi >> fra le posizioni discordi che possono sorgere in seno alla società socialista. Col convincimento dogmatico di tale « predestinazione >> è chiaro che il ·« ruolo dirigente » del partito può bloccare l'iniziativa. operaia esautorandone gli strumenti; e proprio in questo senso Toeplitz lanciava il proprio allarme. D'altra parte JozEF GLINIARZ, redattore-capo agghintq di ·« Przeglad Zwiazkowy » (n. 8 del '58), anch'egli sceso in polemica con Toeplitz, finiva con l'ammettere che in certi casi si era manifestato del « settarismo di partito >> ai da~ni dei consigli operai, accompagnato da una certa tendenza dei sindacati a porsi « in concorrenza >>. con loro. 2 Sulla riunione, svoltasi il 18-9-'58, ha riferito lo « Sztandar Mlodych >) n. 224 del '58. · Biblioteca Gino Bianco J
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