La, società polacca nosciuto la sproporzion~ esistente fra i due settori, sproporzione che sul piano economico significa scarso contributo dell'agricoltura all'accumulazione e alla creazione delle riserve indispensabili per gli investimenti industriali. D'altra parte gli indici del piano tengono conto realisticamente dell'esperienza passata. Il minore incremento dell'agricoltura è stato costante, ed ha raggiunto proporzioni ancora piu pericolose negli anni della collettivizzazione forzata; quando lo squilibrio fra i due settori minacciava di turbare tutta l'economia nazionale. I primi provvedimenti correttivi furono tentati nel '54, ma solo dopo l'Ottobre '56 il partito delineò il nuovo programma di politica agraria che doveva presto rivelarsi efficace. Non staremo anche qui a ripetere in dettaglio le varie decisioni prese dalle autorità comuniste negli ultimi due anni 1 • Ci limiteremo a ricordare il principio del riconoscimento della piccola (e anche media) proprietà contadina, i vari aiuti e crediti governativi, l'accettazione, anche sul piano politico, dell'attività diffusa del partito contadino unificato quale rappresentante degli .interessi di classe delle campagne. Questo orientamento,_cauto e responsabile, verso le campagne, che è una delle caratsteriche fondamentali ·del nuovo corso polacco, è stato confermato nel corso dell'elaborazione del piano settennale, con la fissazione di indici pro~uttivi ragionevoli anche nelle prospettive a lunga scadenza, per sanare la frattura città-campagna che si era creata nel periodo stalinista. Solo una politica agraria moderata, rispettosa del princpio della libera adesione alle cooperative, basata sul criterio di una prudente e graduale trasformazione strutturale nelle campagne, ha potuto ridare slancio a questo settore. In altre parole, a parte altri fattori tipicamente economici, il ritardo dell'agricoltura è stato causato essenzialmente dagli errori del passato, e solo la loro correzione, non tattica e strumentale, ma reale, può ridare fiducia ai contadini e impegnarli sul terreno del rendimento produttivo e, successivamente, su quello di una lenta e volontaria trasformazione in senso socialista. E, quanto a tale obiettivo di carattere strutturale, i dirigenti polacchi ne affidano il successo a organismi di vecchia tradizione locale: i « circoli rurali», un tipò di associazione elementare di piccoli coltivatori che cura l'istruzione agraria collettiva e prende 1 Sullo squilibrio fra industria e agricoltura e sui provvedimenti in politica agraria cfr. su « Mondo Operaio» n. 1-2 del '59 lo scritto di MIECZYSLAW }AGIBLSKI, vice-ministro dell'agricoltura (P.roblemi dell'agricoltura, pp. 17-23). Inoltre, sempre sui provvedimenti in agricoltura, cfr. il saggio cui ci siamo già riferiti all'inizio dell'articolo: P. C.; Aspetti del nuovo corso polacco, su « Passato e Presente» n. 5 _del settembre•ottobre '58. Biblioteca Gino B•ianco·
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