Passato e Presente - anno II - n. 9 - mag.-giu. 1959

1168 Gianni Scalia struttura, prospettive, compiti e funzioni del partito di classe operaio rispetto agli altri partiti: il suo carattere non « borghese » o « giacobino >> · Gramsci coglie il nesso che esiste tra regime di partiti liberale e parlamentare e « partitismo >>del partito socialista, che è appunto un aspetto della mentalità e dell'orientameno riformistici. Per questo la struttura del partito socialista deve essere trasformata : organo di lotta, di disciplina e di decisione rivoluzionaria, deve essere rigorosamente democratica; contrario alle dissidenze interne, alle cristallizzazioni correntistiche e alle tendenze centrifughe, deve essere espressione di unità cresciuta e diffusa dal basso. Solo cos1 si può realizzare una « organizzazione dell'atività politica, non piu come libertà d'iniziativa (cioè di « politiche personali >>non volute e determinate dalle volontà delle masse), ma (come) controllo delle libertà>> (p. 313). Questa concezione del partito è alla base della lotta politica e del dibattito d'idee di Gramsci. In un articolo sul XXV congresso socialista di Roma del 2-6 settembre 1918 (cfr. p. 287 e sgg. e 313 e sgg.), Gramsci chiarisce in modo fermissimo la propria posizione. L'intransigenza di classe, la volontà massimalistica (non nell'accezione corrente ma in quella gramsciana rinnovata, che nasce da un incontro originale fra l'esperienza leninista-soviettista e la migliore tradizione solidaristica e associazionista sociali~ta di base proletaria e popolare) sono elementi essenziali della (< rigenerazione ». « Bisogna ancora continuare il lavoro di elaborazione individuale delle coscienze, bisogna educare dei militi che spontaneamente compiano gli atti congrui alle diretti_ve clàssiste, che controllino tutti gli istituti dell'organizzazione proletaria perché questa diventi macchina potente di lotta, vibrante in ogni sua articolazione sotto l'impulso di un'unica volontà. Il partito anticipa idealmente i· momenti del processo storico della società, e si prepara per essere capace di dominarli quando si avvereranno: è esso stesso coefficiente attivo della storia italiana: La sua opera rivoluzionaria là esplica in ogni istante della sua vita » (p. 314). Se da un lato la concezione marxista dello Stato liberale come Stato di classe porta Gramsci a individuare le illusioni parlamentaristiche e democratiche di tipo formale; dall'altro la sua intransigenza .concretamente democratica e. socialista lo porta a non equivocare tra le funzioni statuali liberali borghesi e quelle proletarie socialiste; a distinguere, insomma, tra Stato borghese e Stato socialista. « L'autonomia e l'indipendenza degli associati è la prima condizione necessaria della validità e della storicità di un'associazione: sbaragliati i masBibliotecaGino Bianco

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