Passato e Presente - anno II - n. 9 - mag.-giu. 1959

1166 Gianni Scalia 6. Il partito e lo Stato. Il complesso pensiero politico e ideologico che costituisce l'impianto essenziale del giovane Gramsci si esprime nella lotta politica all'interno del partito socialista per una sua trasformazione rivoluzionaria. Gramsci non lascia mai separati i due aspetti della polemica ideologica e di quella politica, che conduce all'interno del partito senza sovrapposizioni intellettualistiche, né velleitari propositi immediati. Se la elaborazione di un pensiero rivoluzionario e classista intransigente ma integralmente democratico, lo porterà, attraverso l'esperienza ordino- . vista, ,Ila postulazione di un « altro » partito, è indubbio che questa maturazione avviene dopo una intensa esperienza militante. A parte la discussione sulla validità della strategia rivoluzionaria gramsciana preordinovista ·e immediatamente ordinovista, non si può trascurare il fatto che la sostanza del suo pensiero è soprattutto nella coscienza sempre piu matura della necessità di una anticipazione e prefigurazione di una società e di uno Stato socialista .in forme di democrazia diretta di una « produzione >> dal basso dei poteri rivoluzionari. Un'anticipazione nel senso di una preparazione ampia e profonda attraverso il consenso, l'educazione, la capacità dell'autodisciplina e dell'autogoverno per la conquista e l'esercizio di un potere rivoluzionario di cui erano incapaci sia il partito siail sindacato socialista riformista, divisi tra riformismo e massimalismo, e cioè tra tra due posizioni entrambe subalterne, non egemoniche. Tutta la polemica gramsciana è centrata sul criterio di classe di un'azione politica socialista. I motivi centrali di questa analisi, sono come abbiamo visto: la classe e gli strumenti di classe tradizionali (partito e sindacato); lo stato liberal-capitalistico; la coscienza di un nesso indissociabile di fine e di mezzi, e della loro reciproca condizionalità. Il partito rivoluzionario è un partito di classe, sia morfologicamenJe in Gramsci, LEo VALIANIin una nota dellccEspresso», n. 27, 6 luglio 1958 (dal titolo Le illusioni del giovane Gramsci). Ma Valiani è rimasto ancora vittima di quella che si potrebbe chiamare con terminologia gramsciano-giovane una illusione giacobina proprio a proposito dell' « antigiacobismo >> di Gramsci, in quanto a noi· sembra· che Valiani ne dia una versione libertaristica tout court (di tipo individualistico e illuministico antistoricistico) che lo porta ad accusare Gramsci di « utopismo >> perché non avrebbe capito l'involuzione reazionaria sia del socialismo europeo che della rivoluzione leninista; e gli impedisce, inoltre, uno sguardo piu approfondito sulle istanze, sull'implicita problematicità, sulle prospettive e le giustificazioni politico-ideologiche gramsciane. Un tale sforzo interpretativo abbiamo tentato di con1piere noi con queste nostre pagine. Biblioteca Gino Bianco·

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