Gramsci giovane 1161 autoritario. La rivoluzione russa .... all'autoritarismo ha sostituito la libertà, alla costituzione ha sostituito la libera voce della coscienza universale. Perché i rivoluzionari russi non sono giacobini, non hanno cioè sostituito alla dittatura cli un solo, la dittatura qi una minoranza audace e decisa a .tutto pur di far trionfare il suo programma? Perché essi perseguono un ideale che non può essere solo di pochi, perché essi sono sicuri che quando tutto il proletariato russo sarà da loro interrogato, la risposta non può essere dubbia: essa è nelle coscienze di tutti, e si trasformerà in decisione irrevocabile non appena potrà esprimersi in un ambiente di libertà sprituale assoluta, senza che il suffragio sia pervertito dall'intervento della polizia e dalla minaccia della forca o dell'esilio. Il proletariato industriale è già preparato al trapasso anche culturalmente: il proletariato agricolo, che conosce le forme tradizionali del comunismo comùnale, è anche esso preparato al passaggio ad una nuova forma di società» (p. 106). « I massimalisti russi ... incarnano l'idea-limite del socialismo: vogliono tutto il socialismo» (p. 123). La rivoluzione è una « rivoluzione permanente>> che non si cristallizza in una fase, o in un « blocco >>rivoluzionario e in una élite dirigente: « E' questo il pericolo massimo di. tutte le rivoluzioni: il formarsi della convinzione che un determinato momento della nuova vita sia definitivo, e che bisogna fermarsi per guardare indietro, per assodare il fatto, per gioire finalmente del proprio successo. Per riposare. Una crisi rivoluzionaria logora . rapidamente gli uomini. Stanca rapidamente. E si comprende un tale stato d'animo. La Russia ha avuto però questa fortuna: che ha ignorato il giacobismo » (p. 123). Esprime invece un'alternarsi di tendenze, di gruppi dirigenti in cui i « massimalisti, gli estremisti, sono l'ultimo anello logico di questo divenire rivoluzionario >> (p. ·123), perchè legati piu organicamente allo sviluppo rivoluzionario delle masse. · Il movimento rivoluzionario (come dirà chiaramente nell' « Ordine Nuovo>>) non si incarna direttamente e univocamente in un gruppo dirigente o in .una struttura partitica : ma cresce e si sviluppa in una libero creativo slancio delle masse popolari. Lenin interpreta, secondo Gran1sci, questa forza dal basso portatrice e incarnatrice dei piu alti valori democratici e socialisti. « Egli e i suoi compagni bolscev~chi sono persuasi che sia possibile in ogni momento realizzare il socialismo. Sono nutriti di pensiero marxista. Sono rivoluzionari, non evoluzionisti. E il pensiero rivoluzionario nega il tempo come fattore di progresso .. i. E la rivoluzione continua.:i tutta la vita è diventata veramente- rivoluz~onaria; è un'attività sempre attuale, è un con- "blfoteca. Gino Bianco
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