Passato e Presente - anno II - n. 9 - mag.-giu. 1959

Gramsci giovane 1157 materia vulcanica liquefatta, bruciano e si annichilano le utopie, gli atti arbitrari, le vane illusioni >> (p. 178). « Il disagio è l'orologiaio che fa scattare insieme tutte le molle, che imprime un movimento sincrono a tutte le lancette. Il disagio è l'orologiaio che ha creato un'unità sociale nuova, con stimoli nuovi, non esteriori, ma interiori. Un'unità sociale piu estesa di quella che ieri esisteva determinata dalla stessa causa... Ed è la continuazione del nostro ier~, è per noi una continuità perché la vita è sempre una rivoluzione, una sostituzione di valori, di persone, di categorie, di classi. Gli uomini però danno il nome di rivoluzione alla grande rivoluzione, a quella a cui partecipa il massimo numero di in~vidui, che sposta un numero maggiore di rapPorti; che distrugge tutto un equilibrio per sostituirlo con un altro intero, organico. Noi ci· distingujamo dagli altri uomini perché distinguiamo la vita come sempre rivoluzionaria e pertanto domani non dichiareremo definitivo un nostro mondo organizzato, ma lasceremo sempre aperta la via ad un meglio, verso armonie superiori. Non saremo mai conservatori, neanche in regime di socialismo, ma vogliamo che l'orologiaio delle rivoluzioni non sia un fatto meccanico come il disagio, ma sia l'audacia del pensiero che crea miti sociali sempre piu alti e luminosi » (p. 126). E' qui evidente che la rivoluzione è sostituzione, né evoluzione né rottura antistorica (cfr. anche p. 328): è continua apertura critica. 5. Il giudizio sulla rivoluzione russa. L'ideale rivoluzionario si concreta nel giudizio storico e politico dato da Gramsci della rivoluzione russa, seguìta dal 1917 al 1918 e poi nel 1919-'20, con una partecipazione acuta di politico e intellettuale ~arxista. Gli articoli dedicati alla rivoluzione. russa (e che costituiscono una grande parte della pubblicistica gramsciana fino al 1919) sono seguì ti da alcuni pochi altri articoli pubblicati sull'edizione piemontese dell'« Avanti! » - e precisamente dal 23 ottobre 1918 al 13 marzo 1919 - che idealmente si ricollegano agli articoli pubblicati sull '« Avanti! » che precedonò la saggistica ordinovista (ora raccolta come è nota, nel volume dedicato all« Ordine Nuovo »). La periodizzazione del titolo, Scritti giovanili 1914-1918, non è quindi, a rigore, esatta, dovendo anche aggiungere alcuni scritti sul1'« Avanti! » fino al 1919, relegati in una appendice di non sicura attribuzione a Gramsci. Non si possono leggere questi articoli del « Grido» e dell'« Avanti!)> e quelli dell'« Ordine Nuovo» (il cui primo numero, ·come·è noto, è del 1° maggio 1919) se non in una ideale continui~à B b oteca Gino Bianco

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