Gianni Scalia abbastanza per il proletariato. Per la borghesia erano idee-limiti per il proletariato sono idee-minimi_ >> (p. 74). - Abbiamo messo a confronto due passi proprio per indicare la complessità del pensiero di Gramsci già agli inizì e nei termini compromessi di un ambiente culturale, di una terminologia, di una influenza ideologica idealistica prepotente. Gramsci è cosciente, pure in certi limiti « idealistici», dell'indissolubile nesso di socialismo e di libertà come ideale morale; e del rapporto concreto tra libertà e « autonomizzazione » sociale, cioè piena e integrale democrazia collettiva. « I socialisti non devono sostituire ordine ad ordine. Devono instaurare l'ordine in sé. La massima giuridica che essi vogliono realizzare è possibilità di attuazione integrale della propria personalità umana concessa a tutti i cittadini. Con il concretarsi di questa massima cadono tutti i privilegi costituiti. Essa porta al massimo della libertà col minimo della costrizione... Da questa massima dipendono organicamente tutti gli altri principi del programma massimo socialista. Esso, ripetiamolo, non è utopia. E' universale concreto, può essere attuato dalla volontà. E' principio d'ordine dell'ordine socialista >> (p. 78). Gramsci, dunque, è un socialista cosciente del valore della « libertà » : un democratico cosciente del carattere sociale della democrazia; « idealista>> che riconosce nell'ideale morale il criterio dell'azione, ma « positivista >>che riconosce, oltre il valore della « personalità », quello del « numero » e della « massa » ( come dice polemicamente contrapponendosi all'individualismo borghese). Nella sintesi - in parte ancor;i composita - delle diverse esperienze si notano già linee di condotta e· di riflessione che mature~anno piu tardi; consapevole com'è della « morte» di un socialismo positivistico, pseudoscientifico e della «vitalità>> di un socialismo fondato sulla volor1tà e sull'azione collettiva di classe, che è democratica non per quantità ma per qualità dirigente, e dove si fondono il concetto di personalità e quello di collettività 1 • · Già in questi brani della « Città futura » il socialismo è visto da 1 Si può osservare qui un movimento di pensiero insieme contemporaneo e · distinto nei confronti di quello gobettiano. Il limite di Gobetti era quello di traseortare il principio e il metodo della « rivoluzione liberale » (di élite, demiurg1c~) nella rivoluzione socialista, operaia. Per Gran1sci si tratta invece (già nella « Città futura ») di riconoscere nella rivoluzione socialista, di classe, il realizzarsi del principio di libertà e moralità. In altre parole mentre Gobetti tendeva a « personalizzare » la classe, Gramsci democratizza va, classisticamente, i principi eticopolitici. Per· l'uno la mediazione era l'élite rivoluzionaria, per l'altro la « massa », o con terminologia tnarxiana, la classe.· ·Biblioteca Gino Bianc·o
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==