1144 Gianni Scal,ia · . Si notano già qui i presupposti della concezione gramsciana: 1. del· l'organizzazione culturale come rapporto reciproco di intellettuali e masse; 2. della « compartecipazione consapevole>> (o della « filologia vivente dell'azione >>come dirà nei Quaderni); 3. della reciprocità di pol~tica e scienza; 4. della estinzione, in concreto, della « classe speciale >>degli intellettuali; 5.- della « istituzionalizzazione>> di organi culturali come organi di preparazione all'azione politica e di collettiva indagine culturale, sul quale fondamento Gramsci vorrebbe sorgesse « il primo nucleo di un'organizzazione di cultura prettamente socialista e di classe, che diventerebbe, col partito e la confederazione del lavoro, il terzo organo del movimento di rivendicazione della classe lavoratrice italiana >> (p. 145) 1 • 3. La definizione del socialismo. Un motivo essenziale in questo Gramsci giovane è la definizione del socialismo. Di fronte alla mancanza di una coscienza ideologica autonoma del marxismo, che portava alla equivocità di significati e di termini e alle deformazioni « borghesi >~del socialismo (caratteristica quest'ultima propria di un periodo in cui il marxismo_ era costretto ad essere considerato altro da sé), Gramsci si propone,· con progressiva maturità critica, di individuare i problemi essenziali di una cultura, di una politica e di un'etica socialiste. L'istanza di un « principio morale », di un'« idea >>morale è visibile fin dalle prime osservazioni teoriche svi1uppa te nei saggi scritti per « La città futura», numero unico· pubblicato dalla Federazione giovanile socialista piemontese nel 1917. Il clima è idealistico (maturato cioè in un ambito culturale influenzato dall'idea- . raporto pedagogico, dove ogni maestro è scolaro, e ogni scolaro maestro. E anche n~l Machiavelli ecc. e passim nei Quaderni. · 1 Fuorviante invece l'interpretazione di chi (come VALENTINOGERRATANAin, «Rinascita», 1958, n. 8, p. 537), pur vedendo giustamente la centralità del. nesso di socialismo e cultura, e l'istanza dj una connessione dei tre aspetti della lotta «·autonoma » del proletariato (e cioè, economica, politica, culturale-ideologica), interpreta poi, in senso pre-leninista, l' « organo culturale >>di cui parla Gramsci come il partito in nuce, con i suoi caratteri di « ideologo collettivo » nell'accezione «impersonale» o sovrapersonale (non in quella intersoggettiva che è in Gramsci). In questo modo si conferma l'attribuzione (falsa) a Gramsci di un concetto di partito-organismo guida, risolutore del rapporto socialismo-cultura nella ·sua struttura ideologiceresecutiva, disciplinare-centralistica, e della conseguente nozione degli « int~llettuali politici » come « professionisti rivoluzionari » e « legislatori » politico-scientifici. Ma tutto _c_iò è negli interpreti « stalinisti>>, non in Gramsci. __. Biblioteca Gino Bianco
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