Gianni Scalia · agreste e idillico? Si dovrebbe sempre, con monotona insistenza, ripetere l'abecedario dato che c'è sempre qualcuno che l'abecedario non conosce? >> (ibidem). E a proposito di « abecedario >>Gramsci argutamente ci racconta l'apologo del vecchio professore rimasticatore della filosofia dell' « essere evolutivo finale >>.A quanti intellettuali del movimento di classe non potrebbe oggi attribuirsi le parole che Gramsci ha scritte contro le critiche che la cultura socialista ufficiale aveva rivolto al « Grido del popolo >> ? : « Per essere facili avremmo dovuto snaturare, e impoverire il dibattito che versava su concetti di màssima importanza, sulla sostanza piu intima e prezjosa del nostro spirito... Un concetto che sia difficile di per sé non può essere reso facile nelle espressioni senza che si muti in una sguaiataggine. E d'altronde fingere che la sguaiataggine sia sempre quel concetto è da bassi demagoghi, da imbroglioni della logica e della propaganda » (p. 239). Quindi l'organizzazione culturale « autonoma>> di classe è una preparazione necessaria alla stessa azione politica rivoluzionaria; e Gramsci è contrario alla tesi « massimalistica », insieme deterministica e antistoricistica (cfr. p. 301 e sgg.) che « salta>> o sopprime questa preparazione educativo-culturale del proletariato. Questa organizzazione è unitaria, collettiva (c9me « comunione di spir~ti, collaborazione di pensiero, scambievole sorreggersi nel lavoro di perfezionamento individuale, educazione reciproca reciproco controllo», p. 301), democraticamente anticipatrice, nel suo costituirsi, di forme di cultura socializzata, al di fuori_ di ogni « specialismo >>cultur'ale o politico degli « intellettuali », non organicamente legati, con vincoli democratici, alle masse. << L'educazione, la cultura, l'organizzazione diffusa del sapere e dell'esperienza è l'indipendenza delle masse dagli intellettuali. La fase piu intelligente della lotta contro il dispotismo degli intellettQali di carriera e delle competenze per diritto divino è costituita dall'opera per intensificare la cultura, per approfondire la consapevolezza. E quest'opera non si può rimandare a domani, a quando saremo liberi politicamente. E' essa stessa libertà, è essa stessa stimolo all'azione e condizione dell'azione>> (p. 301). L'« organo culturale>> proposto da Gramsci (che è in nuce l'equipe politico-culturale dell'Ordine Nuovo 1919-1920) nasce dalla classe, si svliuppa all'interno della classe, è coessenziale agli altri istituti _diclasse, partiti, sindacati, cooperative, e via dicendo. « L'associazione di cultura quale i socialisti dovrebbero promuovere deve avere scopi di classe e -limiti di classe, deve essere un istituto proletario, con ·Biblioteca Gino Bianco· .
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