Gianni Scalia sforma e rovescia la società capitalistica o, come dice Gramsci, la « sostituisce )) in quanto parte dal diretto potere di classe, dai suoi centri di comando e di decisione,· dal processo produttivo medesimo. Qui Gramsci ha chiaramente compreso l'unità organica di politica e di economia nell'azione di classe, la necessità di trasformazio·ne « dall'interno )> delle strutture come presupposto intimo e diretto del p~tere politico, e la necessità della costruzione di uno « Stato in nuce )) come struttura stessa dello stato socialista, alla cui opera non è possibile giungere se non attraverso la capacità dirigente, « egemonica))' economica, politica e culturale della classe operaia. · ~ Il marxismo è, dunque, per Gramsci, un metodo capace di fondare un «potere)) sviluppatosi dalla continua « produzione di potere )) dell~ classe operaia come protagonista del processo di produzione, di consumo e di scambio. Il marxismo· è un metodo armato, un continuo esame, una perpetua verifica collettiva. Già nelle pagine di questo Gramsci giovane la politica è intesa come « invenzione ))' « attività fantastica )) (p. 100 ), cioè continua capacità di ipotesi e anticipazioni costruttive, consapevole - sia pure con certi eccessi « idealistici )) di linguaggio - della drammaticità e complessità della realtà storica che non si può imprigionare in formulazioni aprioristiche e dogmatiche. La consapevolezza di tale complessità è, di~ei, il senso piu profondo già nel Gramsci giovane, il suo costante accento antiscolastico, antiprecettistico e antinormativo, la ...consapevolezza di un processo ininterrotto, che si deve affrontare e piegare in una volontà collettiva di verifica, di partecipazione democratica, di progressiva egualitarizzazione. Gramsci si difende già dalle concezioni idealistiche individualistico-borghesi; e se da un lato combatte· contro l'ideologia positivistica del socialismo riformista, combatte dall'altro contro l'ideologia idealistica del liberalismo individualistico, « democratico )) in senso « giaçobino >>e « utopico ))' come vedremo. Questa forza etico-intellettuale è evidente dovunque : nella richiesta di un « carattere», cioè di un'etica insieme individuale e collettiva nell'azione di classe; nel rifiuto del moralismo utopistico e radicale e di ogni tendenza al compromesso, all'indifferenza, al trasformismo; nella esigenza di un lavoro intellettuale, intersoggettivo, o meglio « collettivo_», e di una intransigenza che è « necessità democratica» (p. 259), che non è solo un me~odo di lotta politica «esterna)> ma una severità interiore dell'azione politica di classe; nell'affermazione della continua presenza di una « finalità )>che non permette nessun deteriore machiavellismo o dilettantismo fideistico, e si misura concretamente nell'azione ·Biblioteca Gino Biancp ·
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