Passato e Presente - anno II - n. 9 - mag.-giu. 1959

Gramsci giot1ane 1137 uomo-uomini; e della «teoria» come prospettiva scientifico-pratica dell'azione di classe: sono temi labriolani rivissuti e rielaborati da Gramsci. Senza dubbio l'antipositivismo gramsciano nasce da questa fonte _labriolana, e si ricollega anche alle istanze antideterministiche e volontàristiche dell'idealismo crociano-gentiliano. Elementi idealistici - o di « eccesso >> idealistico - sono evidenti e· si mescolano con lo stesso leninismo: l'attivismo di classe, non individualistico ma sostanzialmente solidaristico ed egualitario; il volontarismo etico, che afferma la lotta di classe ad un tempo come determinazione economico-sociale e come « esigenza » di azione politica e di coscienza morale; lo storicismo come opposizione al materialismo scientistico; la concezione della « personalizzazione » delle masse, sia pure non in un individualismo borghese ma in solidarismo egualitario e democratico; l'identificazione di filosofia e storia e di storia e azione politica. Questi motivi idealistici costituiscono, se non in tutti i casi, piu il tono, il « clima » intellettuale e culturale che l'autentica elaborazione teorica e politica di Gramsci; e, non secondariamente, la misura di un rigore morale, e persino moralistico, di una severità p_edagogica, che sarà una caratteristica del Gramsci pi4 maturo, spogliato di questo intra~sigentismo ideale e ricco di determinazioni storiche concrete, di que~l'originale storicismo realistico consapevolmente « ideologico» che maturerà piu tardi. Questa «moralità» gramsciana è soprattutto una sempre piu diretta coscienza dell'unità tra pensiero e azione, tra elaborazione teorica e realizzazione pratica, azione di classe e azione nella classe. Già si sviluppa la nozione di una cultura di classe non in un senso soci~logico deterministico - sostanzialmente «corporativo» - ma critico e « pratico », cioè di un rapporto organico e libero, di un circuito attivo di cultura e azione politica di classe che si realizza solo attraverso una elaborazione comune, un consenso continuo e attivo delle masse, una ·spinta dal basso, una « spontaneità» scientifica e istituzionale, per dir cos1. E' questo· il p-unto essenziale per capire la sua polemica, sempre piu violenta e sistematica, contro il partito socialista riformista, e la postulazione di uri partito che nasce e _si sviluppa dall'interno d~lla classe (quindi non come co~trapposizione « partitica » di partito a partito,· ma di una nuova politica di classe oppostà al partito considerato ormai come strumento superato e inservibile della lotta organizzata) e per capire anche la lucida volontà di ·Gramsci di condurre una lotta di classe « all'interno » della società capitalistica : lotta che tra73 Biblioteca ·Gino Bianco

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