Passato e Presente - anno II - n. 9 - mag.-giu. 1959

Gianni Scalia pensiero 1 , ma nello stesso tempo questa posizione sarebbe incomprensibile se non la si cogliesse nelle sue implicazioni, nel suo dibattito con- ~ tinuo e diretto con le posizioni politiche e di pensiero contemporanee; per cui il marxismo gramsciano è tant9 piu rigorosamente « autonomo )> (e autosufficiente) 2 , quanto piu nasce da un confronto: quanto piu è un risultato, cioè, e non un a priori. Q~esto non significa che Gramsci non sapesse riconoscere i limiti di un pensiero ideologicamente e po- .litica~ente borghese o di classe, anzi questo criterio di intransigenza classista è propri~ il dato di partenza della sua meditazione e della sua azione; spiega, piuttosto, la ricchezza, la complessità, l'interno antiscolasticismo, antiprecettismo e,· aggiungiamo, antidisciplinarismo del. suo pensiero. ' Il marxismo tende a diventare in lui sempre piu un metodo di ricerca che si conferma, si amplia, si arricchisce internamente proprio per le sue implicazioni, mediazioni,. per il suo carattere « egemonico », fondato sul consenso, sulla consapevolezza di un processo di pensiero organicamente legato, attraverso la verific~ scientifica e la partecipazione dem~ cratica, al movimento di classe. Il rapporto con Labriola (anche ·se piu_ tardi Gramsci non riconoscerà pienamente il suo debito, o meglio, non comprenderà, ~ntegraltnente, la forza liberatrice del pensiero labriolano 3 ) è decisivooBasti pensare alla concezione di. un marxismo liberato dagli schemi positivistici dell'evoluzionismo, del determinismo fatalistico e spontaneista, del gradualismo passivo e subalterno (non autenticamente « riformatore )>) e liberato, insieme, dal determinismo idealistico dell~ « filosofia della storia )>, di una metafisica « dialettica », - contro cui Gramsci sarà sempre ostile, giustificandolo solo, forse crocianamente, com~ mito pragmatico, <<energetico», non come concezione scientifica organica e coerente, unità di scienza e di « senso comune » sociale. La nozione di un marxismo come metodologia genetica storicistica; e del lavoro come mediazione concreta e universale di uomo-natura e di 1 Alcuni spunti sono stati già da noi offerti in varie occasioni. Cfr. soltanto Una riduzione popolare di un Gramsci, «ufficiale>> in « Passato e presente», n. 1 e 2, 1958. 2 Proprio nell'autonomia e « autosufficienza » ideologica ed organizzativa del pensiero marxista e del partito socialista ha insistito Gramsci in modo centrale. 3 Bisogna rimettere nel circolo della cultura marxista il pensiero labriolano. Finora i contributi piu importanti sono quelli di CAFAGNA e AcTis PERINETTI (che afferma una pretesa superiorità critica di Labriola su Gramsci, che non sapremmo condividere). Sul rapporto Labriola-Gramsci l'ultimo scritto è di A. Bertondini in La città futura, Feltrinelli,, Milano, 1959. Biblioteca Gino Bianco

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