Gramsci giovane 1135 dono e riconoscono criticamente le linee di sviluppo e di maturazione: a cominciare dal complesso di sollecitazioni che il giovane Gramsci subiva e interpretava, di correnti di pensierÒ·,di esigenze reali e politico-morali a lui contemporanee. Non sono state ancora studiate le fonti di Gramsci, e questi scritti possono dare indicazioni utili in proposito. Si pensi all'idealismo crociano ed anche in -parte gentiliano (in quello che, negli anni 1914-1918, esso aveva di piu autenticamente «idealistico», cioè di piu conseguente e radicale, nei confronti del pensiero crociano); al gobettismo che si può dire coevo a Gramsci per ragioni insieme ideali e cronologiche (inteso il gobettismo - come ancora non si è sufficientemente dimostrato - come una progressiva reinterpretazione critica del1'idealismo crociano e gentiliano, e nel senso di un rifiuto sempre piu preciso del « gnoseologismo » idealistico per una accentuazione dei motivi etico-politici, insieme ad una sempre pi4 chiara visione della struttura economico-sociale capitalistica e del rapporto filosofia-classe); alla influenza, infit?-e,di Salvemini soprattutto nella sua richiesta di una « cultura » socialista nuova, piu che per la richie~ta di una specificazione e «particolarizzazione» dei problemi, e per- la centralità del problema meridionale e contadino (in questo senso il giovane Gramsci accetta l'istanza di un idealismo etico-politico integralmente storicistico e de- ~ocratico e quindi a confronto diretto con la « società civile »_di classe, di fronte al positivismo sociologico, riformistico, tendenzialmente evolutivo di Salvemini). Certo Grarpsci ha assorbito molta parte della cultura politica e della filosofia del primo quindicennio del secolo, come sarà dimostrato dal lavoro di ricognizione critica accanita e lucidissima nella parte, per dir cos1, storiografica dei Quaderni, strettamente legata alle esigenze 9el «riformatore», dell'uomo di cultura militante e del politico anche nella segregazione del carcere 1 • . Ma tutto questo è, in fondo, secondario per la sua formazione rispetto a quella che sarà la caratteristica essenziale del suo pensiero : la capacità _ critica del « confronto » del marxismo con le correnti del pensiero coevo, da cui nasce u.n'etica della discussione e un'autentica « politicc1 di cultura». Labriola, da un lato, e il leninismo dall'altro, hanno definito la «posizione» marxista di Gramsci (e sarebbe opportuno ancora indagare i temi marxiani più che engelsiani che hanno agito nel suo 1 Si ricordino le parole di una lettera del 1928: « [L'incarceramento] per me è un ·episodio della lotta politica che si combatteva e si continuerà a combattere non solo in Italia, ma in tutto il mondo, per chissà quanto tempo ancora>> (Lettere dal carcere, Torino: Einaudi, 1949, p. 55). Biblioteca Gino Bianco
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