Segnalazioni 126r grande prova del nove di tutte le aspettative umane circa quello che l'uomo vuol diventare. In America e in Russia, in modi diversi spesso convergenti, noi assistiamo impauri ti, oggi, all'ascesa del lieto automa, dell'idiota te~nologico, del realista a breve scadenza. Tutti questi tipi umani incarnano un medesimo ethos: razionalità senza ragione. Il fato di q~esti uomini e di questo ethos, ciò che essi fanno e ciò che di essi si fa : ecco la prova del nove, reale, anzi definitiva, circa il socialismo e il capitalis1110 dei tempi nostri ». Perché la prova sia chiara, occorre « riflessione politica e sensibilità culturale; in misura mai conosciuta prima. L'una e l'altra cosa raramente si trovano congiunte nella comunità intellettuale d'occidente. Il tentativo di congiungerle e di u~Jrle bene, è oggi la prova del nove della cultura umana>> (p.200 sgg.). Una volta eliminata la guerra come soluzione restano da risolvere tutti i pericoli della pacel e i termini macroscopici e totali del problema persistono, irrevocabilmente. r. g. AnoLF A. BERLE JR.: The 2th Century ca-pi,talist Revolution, Harcourt, New York 1954, (trad. italiana, Il Mercurio,_ Milano 1956). Dopo la Élite del potere di Wright Mills, ecco una brillante analisi del ca-· pitalismo americano in questo saggio del Berle: il quale, . dopo una rapida òescrizione del sistema economico USA, tendente a dimostrare l'inadeguatezza dei vecchi schemi liberistici e la necessità di guardare con occhi nuovi la struttura e i risultati del neocapitalismo .americano, propone, al fine del controllo del potere economico e delle grandi società per azioni, una nuova -etica:• la coscienza del dirigente. Biblioteca Gino Bianco Per il Berle « è semplicemente avventato presentare il sistema capitalistico americano come un sistema in cui la lotta tra le grandi organizzazioni produce gli stessi risultati che deriverebbero dalla lotta fra migliaia di piccoli produttori >>: l'equilibrio tra do4 manda ed offerta diventa un'equazione organizzata. In questo processo le s.p.a. hanno una parte di primo piano, diventando tanto indispensabili per la collettività da poter essere considerate come una istituzione. Con ciò esse diventano detentrici di un potere non solo economico, ma anche politico: il loro « peso >> diventa tanto piu efficace, quanto piu la concentrazione economica cresce (115 s.p.a. possiedono il 45% degli impianti industriali degli USA). Inoltre la condotta delle grandi corporations influenza spesso attività economiche intermediarie per cui il potere effettivo supera molto quello nominale. Ed ecco in breve gli effetti di una tale situazione: 1) La funzione dell'azionista è completamente passiva, dato che si limita a finanziare l'impresa e ad incassare gli utili alla fine dell'esercizio. Mentre il rischio resta all'azionista, il potere passa agli amministratori della società; questi sono praticamente liberi di usare come credono il denaro fornito dai soci, che insistono nel disertare le assemblee. Le grandi imprese sono tanto potenti da potere in buona misura manipolare i fattori domanda, · mercato ecc. « Al capitalismo della prima metà del xx secolo è stato dato il potere ed i mezzi per creare un'econodecisioni sono o almeno possono essere mia piu o meno pianificata, in cui le prese alla luce del loro probabile effetto sull'intera collettività >>. 2) Scompare anche uno dei piu efficaci mezzi di controllo propri del1'economia liberistica: il giudizio del mercato finanziario; le S.p.a. adottano sempre di piu l'autofinanziamento (a scapito degli azionisti), per cui il capi-
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