Segnalazi,oni conosce 1~ definizione della pace e mostra anche di comprenderne il significato)) (p. 61). L'uomo di questa promessa di libertà è Pancho Villa, che incontriamo nella seconda parte del libro, il suo modo di essere e di comportarsi tanto nei rapporti personali quanto nelle questioni politiche e militari è reso da J ohn Reed attraverso osservazioni e notazioni particolareggiate. Ex - bandolero, capo di eserciti, la sua concezione rimane non di meno antimilitarista: « La sola cosa che si deve fare coi soldati in tempo di pace, - diceva Villa, - è di metter li al lavoro. Un soldato ozioso pensa sempre alla guerra>> (p. 143). Villa non disdegna di_affrontare i· torelli nell'arena per_ divertirsi; nello stesso tempo l'eroe di questa epica di péones combina le strategie piu maliziose per poter sconfiggere i federali. « Non esiste un solo caso in cui Villa abbia fatto uccidere un uomo senza motivo)) , sottolinea Reed. Ma è deciso a tutto quando si tratta di espellere gli spagnoli : « Quando fu assassinato Madero gli spagnoli celebrarono festosi banchetti in tutti gli Stati della Repubblica. Ci imposero la piu grande superstizione che il mondo abbia mai conosciuto: la Chiesa Cattolica. Solo per qu~sto meritano la morte. Mi pare che siamo molto generosi >>(p. 144). Nello stesso tempo, alle spalle, si ricrea il nuovo Stato autoritario e burocratico. Carranza, « primo capo della rivoluzione)), è l'uomo dietro il quale si ritessono le maglie della conserva ... zione. Dal primo incontro, John Reed ha questa impressione : « Come se l' avessero messò li con l'ordine di non muoversi. Sembrava c~e non pensasse e che non avesse appena interrotto di lavorare; né era possibile immaginarlo al lavoro su quel tavolo. L'impressione poteva esser quella di un immenso, inerte corpo: una statua >>(p. 280 ). Nell'ultimo capitolo,. I Pastori, John · BibliotecaGino Bianco· • Reed descrive certi rituali, tra il pagano e il cristiano, che si inseriscono nelle rappresentazioni popolari messicane. Egli partecipa alla festa non dimenticando mai di interpretarne i segni i simboli e le magie con l'animo del rivoI uzionario : « Quello era il tipo di teatro che in Europa aveva preceduto l'età dell'oro, la fioritura del Rinascimento. E pensai a quel che sarebbe potuto essere il Rinascimento messicano, se non fosse giunto cosi in ritardo. Ma i grandi mari della vita moderna battono già contro le angu~te sponde del medioevo messican9: le macchine, il pensiero scientifico e la teoria politica. Il Messico do- . vrà ancora navigare per un po' nella sua età d'oro del dramma>> (p. 324). È, insomma, un libro che si legge tutto. d'un fiato; assai più touffu de 1 . dieci giorni che sconvolsero il mondo ma meno preciso, perché scritto in età giovanile, offre al lettore molti elementi di riflessione. Una biografia di J ohn Reed dovuta a Albert Khys Williams,. ed una prefazione di Antonello Trombadori, inquadrano diligentemente il testo nel suo periodo storico. d. m .. Piero Calamandrei, a cura della rivista « Il Ponte >>.Dicembre 1958. Questo numero straordinario de Il Ponte, dedica~o al suo fondatore, ha il pregio di non essere uno dei tradizionali omaggi encomiastici, ma di ·darci la misua del valore di un -uomo e, quel che piu interessa, della validità di un tipo di cultura. Se si fa eccezione per alcuni saggi che risentono un po' troppo scopertamente della loro origine oratoria, il volume offre una immagine sufficientemente ·approfondita ed efficace della eccezionale personalità ~i Calamandrei. Le componenti della sua cultura, l' h;umus che la nutrf, furono tipicamente· mediterranei.• Ben ·dice E. En•
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