Passato e Presente - anno II - n. 9 - mag.-giu. 1959

Partecipazioni statali quale naturalmente come tale non ha deliber~to nulla, perché non era un organo né un'assemblea con poteri deliberanti)? C'è proprio bisogno di spiegare queste cose, e di sollevare tanti dubbi e perplessità? Primo gruppo di proposizioni incriminate : quelle concernenti il rappor~o tra settore pubblico e settore privato. Se la funzione del settore pubblico non viene considerata come problema tecnico-economicogiuridico a sé stante, bensf nel quadro di una politica di sviluppo economico - secondo la esplicita indicazione del convegno -, è assurdo ignorare il settore priv•ato. Ma ciò non significa metterli sullo stesso piano. Quando mai ciò è stato scritto o detto dal relatore o da qualc11:nodei socialisti intervenuti? Di « parità di condizioni » lo schema di relazione parla soltanto per quanto riguarda « le fonti e le forme di finanziam6nto », ai fini della chiarezza di gestione e della possibilità di controllo; ma scrive a chiare lettere che « i socialisti non possono limitarsi a rivendicare la difesa e il potenziamento dell'impresa pubblica nella sua efficienza aziendale e di gruppo: debbono indicarne la funzione nel quadro di un indirizzo generale di programmazione degli investimenti, che implica un controllo e una limitazione del potere dei gruppi monopolistici». È quindi del tutto superflua e impertinente la lezione che pretende imparti_reil già citato B. Manzocchi, quando fieramente ci ammonisce che « per realizzare lo sviluppo economico in Italia bisogna romperla con i monopoli. Non scendere a compromessi con essi» 1 • Lo sappiamo da un pezzo. E perciò sappiamo benissimo che non si tratta di « proporre piani nella speranza che la borghesia li accetti>>, bensf di « imporre certi piani con una strategia intelligente delle lotte politiche ~indacali ». Nessun socialista si ~ mai sognato - almeno a occhi aperti - di ottenere con l'incanto di un piano quella benevola collaborazione di classe. Nessun socialista al convegno delle partecipazioni statali si è mai sognato di presentare « le cose nei termini di rispettabili teorie che tutte le persone" benpensanti "'potrebbero tranquillamente condividere >>, come insinua B. Manzocchi. Naturale quindi che Santi e Rossi, ad esempio, non dicano le stesse cose. M.A. Salvaco sembra meravigliar1 A dimostrare le incoercibili inclinazioni del M. a lottare contro i mulini a vento basti quanto segue. E' sèritto nello schema di relazione: « Il governo deve predisporre non soltanto incentivi nei confronti dell'iniziativa privata e interventi integrativi del settore pubblico, ma deve ... )) ecc. ecc.; e il M. invece: « è fuori dalla realtà... parlare, come proponeva la relazione introduttiva al c~n~ vegno, ... di " incentivi nej confronti dell'iniziativa privata e interventi integrat1v1 del settore pubblico '' )>. · Biblioteca Gino Bianco

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