Partecipazioni statali 1245 de statali debbano essere strumento e contro chi questo strumento debba ,,..essere diretto. Quando, giustamente, si parla di uno sviluppo economico equilibrato (cioè di un programma in cui investimenti estensivi ed intensivi, politica monetaria e politica creditizia ecc. siano coordinate), · bisogna identificare i punti ed i settori « squilibranti » e procedere contro di essi senza mezzi termini. A questo punto però cominciano le divergenze; apparentemente Rossi e Santi sembrano dire la stessa cosa quando sostengono l'assoluta - saparazione fra settor~ pubblico e settore privato, ma le motivazioni sono del tutto opposte. Infatti per Rossi, che cita Visentini annuendo, tra aziende che si propongono fini privati e aziende che si propongono fini pubblici non può esservi vera concorrenza; per Santi invece si tratterebbe di stimolare proprio la funzione concorrenziale antimonopolistica dei settori pubblici. E Santi è più .coerente. In effetti l'ipotesi del professor Visentini che « se si vuole realizzare un fine pubblico in un determinato settore si deve rendere pubblico tutto il settore » non fa una grinza, ma contrasta profondamente con le conclusioni a favore dei compartimenti stagno _sostenute da Rossi : infatti la strutturà ed i tipi di collegamento dei settori industriali, sia pubblici che privati, non sono affatto (e Rossi lo sa benissimo) di tipo e~clusivamente verticale, tale da~determinare con nettezza e linearità il settore stesso, ma si aggrovigliano in una serie di diramazioni in settori diversi e non sempre complementari. Pertanto le linee di soluzione sono nettamente opposte: o si scelgono i settori chiave e si mollano le appendici e le infiltrazioni negli altri settori (tesi Rossi) o non si molla niente e si procede progressivamente a consolidare ed espandere il settore pubblico (tesi sindacale). Evidentemente a. sé sta la scelta governativa di riscattare tutte le par- . tecipazioni telefoniche (qual~ settore chiave!) e di decretare la convertibilità fino alla concorrenza del 49,8 % delle obbligazioni in azioni per la zona pubblica del settore elettrico. E' una scelta luminosamente privata, cosicché l'opzione statale è sf strumentale, ma strumentale rispetto al monopolio elettrico. · Pertanto la tesi di Lombardi prospettante la tratt_ativa fra il- settore pubblico e quello privato sembra spuntare come medium fra le due scelte alternative su ìndicate. Che le scelte intermedie siano sempre le peggiori può darsi sia solo l'i~pressione ·prsonale di chi scrive, vediamo _perciòdi chiarire il sospetto verso le scelte intermedie punto per punto. - A) In primo luogo mi sembra una vera e propria nostalgia da ancien régime quella· di configurare, come fa Lombardi, la parteciBib·lioteca Gino Bianco
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