Passato e Presente - anno II - n. 9 - mag.-giu. 1959

LA classe operaia in Francia. 1239 zialmente l'analisi di Touraine con due riserve che ci sembrano assai giuste. Primo : « E' esatto che la classe operaia non può realizzare i suoi fini senza allearsi con altre classi sociali ma... il ruolo dei piccoli contadini è assai piu importante di quanto Touraine non pensi». ·Secondo : non vi è_ contraddizione tra lotta democratica per le riforme e lotta per la realizzazione della società socialista. « In conclusione si può ammettere con Touraine che l'attuale movimento operaio non è spinto alla lotta soltanto per difendere la sua autonomia professionale (d'altra parte la realtà non è mai stata cosf semplice) ma anche per partecipare piu attivamente all'organizzazione della società e al controllo a tutti i livelli delle decisioni politiche ed economiche, per renderle piu democratiche nel quadro della trasformazione profonda -del regime di proprietà ». Anche il sindacalista Albert Detraz riconosce che importanti modificazioni si sono verificate nella struttura della classe operaia e dell'economi~: non vi è piu una classe operaia socialmente compatta, ma diversi strati di salariati; una larga parte della· classe operaia ha conquistato un livello medio di benessere; lo Stato occupa un largo settore della proprietà e dell'economia; l'economia moderna obbliga ad una azione piu tecnica o piu riformista, ecc. ecc. Questa nuova realtà impone una modificazione delle prospettive dell'azione operaia: « Il problema· piu importante non è quello della proprietà (specie in un paese ove lo -Statç è proprietario di un largo settore dell'economia) ma è quello del controllo delle decisioni, cioè il problema dei legami tra la base e la direzione dell'azienda ». Michel Collinet sottolinea alcune situazioni nuove della società moderna rispetto alla società di cento anni fa: l'operaio non è piu escluso dal circuito dei beni di consumo poiché la produzione di massa esige il consumo ~i massa; la tesi marxista dell'accrescimento relativo e assoluto della classe operaia è stata smentita dai fatti (in Francia gli effettivi della classe operaia sono inferiori al 1926 malgrado l'aumento della produzione industriale); è aumentato il numero degli operai che c~mpiono un lavoro automatizzato; si è sviluppata una classe media salariata (impiegati pubblici e soprattutto privati); per lo sviluppo della democrazia (partiti, sindacati, e suffragio universale) e per la politica industriale degli alti salari l'operaio tende ad integrarsi politicamente e· socialmente alla società. « Oggi la fabbrica si presenta come una sòtietà funzionale gerarchicizzata· sul modello militare», nota Collinet per dedurre che il problema non Biblioteca Girio s·ianco

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