1130 Luciano Cafagna del sistema. La discussione sulle centrali elettriche (se si debbano preferire quelle idroelettrich.e a maggiore impiego di capitali e a piu ridotto costo di esercizio o quelle termoelettriche) non è tanto interessante in sé (come tale è piuttosto vécchia) ma per la scelta cui ha messo capo (e che fa parte integrante di tutto un sistema di scelta, dato che, isolatamente presa, la questione era stata risolta qualche anno fa con conclusioni diametralmente opposte, cioè con la dimostrazione che le centrali termoelettriche ~omportavano non solo un costo di esercizio ma anche un impiego di capitali maggiore). Una scelta che è dominata dal principio della lotta al congelamento di capitale, dello scoraggiamento della moltiplicazione degli impianti, della ricerca dell'investimento a piu pronta fecondità, dell'insistenza su investimenti plurivalenti (come è il caso dei combustibili liquidi che consentono una dilatazione territoriale degli inyestimenti, fan~o base per l'industria chimica e sono fonte di energia). In questo quadro se dovessimo indicare gli elementi più significativi diremmo che sono lo scoraggiamento alla moltiplicazione dispersiva degli impianti, la critica alla « gigantomania », lo scongelamento, la riduzione degli obbiettivi di piano. Tutta la situazione anteriore e tutta la sostanza dei nuovi propositi si possono considerare espresse in questo passo del rapporto di Krusciov: « Nel corso della elaborazione del piano settennale, venne previsto che ·esso doveva poter essere compiuto senza eccessivo sforzo. Perché questo? Perc~é se il piano fosse eccessivo non si potrebbe escludere la possibilità di non riuscire ad eseguire singoli compiti da esso previsti. Alcune branche economiche potrebbero cosi non· ricevere materie prlime, mateniale, attrezzature nelle quantità necessarie, ciò potrebbe portare ad arresti temporanei de_lla produzione e, di conseguenza, alla inutilizzazione parziale del potenziale produttivo e· della forza lavoro, con tutte le .conseguenze che ne deriva~<?». _Poche righe, che sott~. parvenza d~ astratto ragionamento sono, per cos1 dire, cariche di storia. Se e$Se segneranno veramente la fine della lunga corsa, qualcosa di nuovo, forse la piu sostanziale di_ tutti questi anni, comincerà a verificarsi. E non sarà, come molti credono, la conquista della « maglia gialla » nella competizione economica a chi produce di piu. La superiorità di una economia rigidamente diretta dal centro in un pr~esso di industrializzazione estensiva e accelerata è certamente confermata dall'esperienza, quanto ai risultati quantitativi globali. Sua caratteristic~ essenzi~le è però, assai piu che la gestione razionale del1'economia attraverso Ja pianificazione, la possibilità di coercizioné con- ·Biblioteca Gino Bianco·
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