La classe operaia in Francia 1237 cati non può restare separata da un atteggiamento empirico. L'azione sindacale non può non proporsi la trasformazione profonda del regime economico e sociale francese, ma deve altresf accettare di svilupp~rsi nel quadro del regime attua~e. La condizione di questo sviluppo è dunque la par- ·tecipazione al potere politico, cioè la creazione di condizioni politiche che di_ano al movimento operaio la fiducia nelle istituzioni e nella possibilit~ di trasformar le ». · Il problema di fondo della sinistra europea è la creazione di una coalizione di forze politiche sulla base di un programma minimo e definito. Questa evoluzione costituisce la premessa per l'unificazione sindacale. Per quanto riguarda in particolare la Francia, la sinistra deve unirsi, rafforzarsi e, quando sarà forte, trattare con il partito comunista. Non meno interessante il saggio di Serge Mallet, le cui conclusioni sono in parte diverse da quelle di Touraine: « Finché gli strumenti di produzione non saranno socializzati ed il mondo non sarà diventato "una libera società di produttori ", la tesi della · classe operaia opposta alla classe capitalistica conserverà tutta la sua validità, indipendentemente dalla sua importanza numerica, crescente o decrescente, del suo genere di vita e della sua integrazione sociale ». ~ . Nelle tesi di Touraine sulla attenuazione dell'autonomia professionale e c1:1lturaledella classe operaia, Mallet scorge un pericolo di neo- , riformismo che « sotto il pretesto delle trasformazioni intervenute nella condizione operaia arrivi a negare l'esistenza stessa di una classe operaia avente interessi generali opposti a quelli dei capitalisti e ad annegare la classe operaia in una comunità salariale dimenticando la sua caratteristica ·essenziale di creatrice di valore ». Mallet è conv~nto che si siano verificate profonde trasformazioni nella situazione della classe operaia ma, egli sostiene, esse riguardano altri settori e non quello profess1onale. Prima di tutto è cambiato il rapporto tra il lavoratore e la fabbrica. In che senso? La mobilità del · mercato del lavoro tende a scomparire in conseguenza della produzione e del consumo di massa i quàli presuppongono che l'operaio sia consumatore · dei beni prodotti e perciò .impongono la politica degli alti salari e del pieno impiego. (Questa tesi di Mallet, sia detto per inciso, ~ solo teoricamente ésatta. La realtà è diversa: negli Stati Uniti,. in un regime tipico di consumo di massa, vi sono cinque milioni di disoccupati). Un'altra osservazione di Mallet è che le industrie moderne (quelle· di grandi- dimensioni come la FIAT per es.) tendono a Biblioteca Gino s·ianco
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