La classe operaia in Francia 1233 sciata all'iniziati va dell 'operàio qualificato il quale possedeva una larga autonoID:ia nella scelta dei metodi e degli strumenti di lavoro, nella fissazione dei ritmi e nel controllo dei risultati. Il compito principale del rappresen- . tante del padrone era la ripartizione del lavoro. Il padrone, per lo piu imprenditore, cioè proprietario dei capitali che egli rischiava e dei profitti che otteneva, possedeva dal canto suo una autorità assoluta nel campo economico, nella fissazione dei salari e delle condizioni di lavoro. Due forze, due mondi coesistevano e si opponevano nella fabbrica: il lavoro e il capitale. L'autonomia professionale e la subordinazione economica e ·sociale costituivano i due fondamenti della vita operaia. Sull'autonomia professionale poggiava l'autonomia culturale, un genere di vita dominato dal mestiere, dall'esperienza professionale, dallo sforzo fisico, dalla conoscenza del lavoro e degli strumenti. Dalla subordinazione economica e sociale nasceva la volontà di distruggere il mondo del capitale e di sostituirlo con la società dei lavoratori >>. . . Ma l'organizzazione del lavoro, con l'introduzione del lavoro meccanizzato, standarizzato, razionalizzato, segna la fine dell'autonomia professionale dell'operaio. \ « I metodi e i ritmi di lavoro sono ormai fissati con il cronometraggio e l'analisi del lavoro. La massa di operai specialisés (cioè non quali~cati) che lavora alla catena produttiva perde_non solo la sua autonomia professionale ma ~che il principio della sua autonomia culturale. Il mestiere noi?-è piu l'esperienza centrale di vita che influenza il comportamento generale. Alle modificazioni introdotte dalla produzione di massa si aggiungono quelle prodotte dal consumo di massa: il genere di vita operaio perde progressivamente la sua autonomia e l'isolamento sociale e culturale del mondo operaio diminuisce». Con la fine dell'isolamento si verifica una situazione nuova: in molte fasi della vita sociale l'operaio non si distingue piu dalla generalità degli altri cittadini, o, per dirla con Serge Mallet, l'operaio· cessa dt1 sentirsi tale quando esce dalla f akbrica. Tuttavia, in conseguenza dei nuovi rapporti socrali si è verificato un fatto nuovo e positivo. Finora la classe operaia tendeva a difendere se stessa contro un'altra classe invece di porsi l'insieme dei problemi sociali. Oggi, gli operai divisi tra loro dalla organizzazione del lavoro non hanno in comune nella .· -fabbrica che la situazione di dipendenza.· « Inoltre, poiché tale orga- . nizzazione del lavoro ha determinato la prevalenza del momento della gestione sul momento della fabbricazione, l'azione operaia non può piu. limitarsi a difendere l'autonomia dei produttori: i sindacati . reclamano, in nome della stessa difesa del lavoro operaio, il controllo ,della gestione ». Ciò significa, secondo Touraine, che « l 'app~rizione 79 Bibliùteca Gino Branco·
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