Francesco Veneziani nel suo stesso interesse, prevenga la sua azione, favorendo le inevitabili riforme sociali. I ribelli Huks delle Filippine, i contadi11i rivoltosi di Telengana nel cuore dell'India o dell'Assam, gli insorti malesi o i partigiani del Viet Minh accetteranno una cooperazione pacifica con il governo solo quando si convinceranno che le riforme sociali e politiche intraprese dal potere centrale rendono la loro lotta inutile ... Tali riforme contribuirebbero a ristabilire condizioni di sicurezza molto meglio di qualsiasi potenza militare o di qualsiasi sterile insistenza nel ristabilire la legge e l'ordine antichi. Tutto ciò si applicava ieri alla Cina e si applica ancor oggi alla maggior parte dei paesi d'Asia ». Queste sono parole di un sociologo del 1950. ,, enticinque anni prima un soldato, il comandante la divisione navale italiana in Cina invocava un'opera di pace con parole che oggi possono sembrare profetiche. In un rapporto del gennaio 1925 cosi scriveva infatti l'ammiraglio Conz 1 : « A chi giunge in Cina senza prevenzioni, la Cina appare veramente colpita da grande sventura ... Ad un popolo di 400 milioni, che da 6 ooo anni si adagiava e prosperava nella propria civiltà, venne improvvisamente imposta una civiltà nuova; e poiché i mezzi normali non parvero sufficienti, si ricorse a mezzi estremi, sotto forma politica, sociale, religiosa, economica... Tutte le nazioni civili furono all'opera. Cosi il popolo cinese perdette, · nel volger di pochi anni, quanto di piu saldo e di piu caro ebbe nei ·secoli... Un immenso formicaio, abbattuto e sventrato dalla clava della civiltà d'occidente, lasciò d'un colpo liberi 400 milioni di formiche, che errano or qua e là in cerca di nuovo equilibrio... Alcuni uomini credono di poter guidare le masse dal caos verso una nuova forma di convivenza e di vita, intorno ad essi si raggruppano a milioni gli infelici cinesi. Quegli uomini hanno forse studiato, a ·Parigi o a Londra o a Mosca o a Hong Kong o a Washington, la nuova civiltà; ma nessuno di essi 1'4a compresa, né tanto meno assimilata, onde ognuno la interpreta a modo suo, ognuno v1=1ole imporre agli altri le proprie vedute per salvare la Cina, e, poiché le parole non bastano a raggiungere la persuasione, occorrono mezzi coercitivi : ognuno arma i suoi illusi' seguaci e marcia contro gli altri capi che gli contendono la via per assurgere e dominare. D'onde la guerra civile. Cos1 alla irreparabile perdita di tutto ... si aggiunge anche la miseria e la fame, perché il cinese, invece di coltivare come i suoi avi il riso ed il thè, invece di pescare ~d allevare il baco da seta, im1 UFF. STORICO DELLA MARINA, L'opera della R. Marina in Cina, Vallecchi, Firenze, 1935. ·Biblioteca Gino Bianco
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