Passato e Presente - anno II - n. 9 - mag.-giu. 1959

1228 Francesco Ve.neziani teremo sul popolo, credendo fermamente nel suo infinito potere creatore, allora potremo vincere tutte le difficoltà)). Il primo problema, che è stato alla base di tutto il movimento del Partito comunista cinese, è la riforma ag·raria. La bandiera rossa è stata sollevata dai contadini per ottenere la terra, e la prima fase della riforma, quella che conciliò alle armate rosse alcune simpatie americane, consisteva nella espropriazione del latifondo e la sua concessione ai contadini: è la classica riforma agraria, come ridistribuzione in senso popolare della proprietà . terriera. Affermato il potere su tutta la Cina e chiusa la guerra civile, il Partito comunista si spinge subito oltre, sulla via dell'organizzazione cooperativa. Il contadino si vede di nuovo privato della sua terra. Ma non basta. Nel 1958 siamo alle « comuni )), le quali, come è noto, rappresentano l'organizzazione collettiva di 5 ét 20 mila famiglie contadine, inquadrate in immense cooperative di lavoro, dove alla coltivazione agricola è affiancata una sia pur r11dimentale produzione industriale. Il nuovo inquadramento dei co11tadini, che sembra in contrasto anche con i piu liberaleggianti indirizzi sovietici attuali, offre determinati vantaggi economici, oltre ai pericoli già rilevati su questa rivista da Luciano Vasconi 1 • Ma la nuova riforma rappresenta anche una realizzazione del cittadino-soldato. Ogni « _comune )) ha infatti la propria unità territoriale, che ricalca le tradizio11i ·della milizia contadina della rivoluzione, ed il personale militare partecipa al lavoro produttivo. ed i produttori sono organizzati su linee pressocché militari.· L'idea non è nuova, è già stata sperimentata in URSS, dove Trotzkij trasformò alcune divisioni red~ci dalla guerra civile in armate del lavoro: erano soldati obbligati a fare gli operai, sottoposti alla duplice disciplina, militare e di partito. E ~embra particolarmente adatta a situazioni di grande arretratezza e a compiti economico-sociali d'emergenza. Sotto profilo strettamente militare, la riforma ha un aspetto importante, messo in luce durante l'ultima crisi ·per le isole Quemoy. Alcuni· anni fa il regime comunista introdusse in Cina il servizio militare obbligatorio, mai esistito in tempo di pace: la legge rimase tuttavia lettera morta, per la ~ateriale impossibilità di inquadrare e armare tutto il contingente di leva. L'estensione della milizia a tutti gli elementi giovani consente adesso di impartire un'accurata istruzio11e_premilitare e di 1 L·. V ASCONI, Le « co1nuni >> cinesi: la rivoluzione in un paese sottosviluppato, in « Passato e P~esente )), n. 7, pp. 829 e sgg. Biblioteca Gino Bianco

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