1226 Francesco Veneziani dividuale dei quadri dirigenti con la direzione collettiva del comitato di partito. Adozione di un sistema di « commissari politici » e rafforzamento del lavoro politico nell'esercito. Ogni unità dell'esercito dev'essere non solo un gruppo di combattimento, ma nello stesso tempo un organismo di lavoro di massa e di produzione. Il principio.dell'unità fra esercito e popolo dev'essere applicato in ogni circostanza; all'interno dell'esercito, ufficiali e soldati, dirigenti e subordinati, devono essere stretta- · mente uniti. Una disciplina cosciente dev'essere stabilita, in armonia con la salvaguardia e l'incremento dei sistemi democratici e con la realizzazione della linea comunista ». Nessuno meglio del principale suo creatore poteva cos1ben scolpire il fondamento essenzialmente politico dell'esercito popolare. Il concetto di « apoliticità » delle forze armate, che ancor oggi è a base degli eserciti tradizionali, è completamente estraneo alle democrazie popolari, e forse nell'armata cinese piu ancora che nella sua piu anziana sorella, l'Armata Rossa sovietica. L'U.R.S.S. era infatti arrivata alla Rivoluzione d'ottobre con una tradizione militare di alcuni secoli, dove anzi già si era avuta prova di un affratellamento dei soldati regolari con i contadini armati, come durante le guerre napoleoniche. Fatalmente l'armata •rossa · doveya rappresentare una fusione dell'elemento tradizionale russo con quello rivoluzionario bolscevico, fusione di cui tipica espressione erano i quadri: accanto agli improvvisati comandanti rivoluzionari, gli ufficiali di carriera costituivano l'apporto della t~cnica, dell'esperienza ed anche della· tradizione militare nazionale. Di qui la funzione caratteristica qei commissari politici, che garantiscono l'osservanza della volontà del partito e del nuovo indirizzo politico dell'esercito. In Cina, ci sembra di averlo dimostrato, mancava ogni tradizione, non erano mai esistiti quadri militari in senso moderno. La rivoluzione del Kuo Min Tang volle creare sÙllo stampo russo un esercito politico: mancava una tradizione nazionale, pullulavano gli eserciti «privati», ed il commissario politico doveva, o avrebbe dovuto, creare un ·nuovo spirito rivoluzionario ed unificato nell'esercito. L'armata rossa cinese dal canto suo fu creata, come si è visto, ex novo; lungi dall'ereditare dei quadri già formati da una tradizione nazionale, fu l'armata stessa a creare, attraverso il travaglio _dellaguerra civile, i· suoi ufficiali ed anche i funzionari del partito. L'origine- puramente rivoluzionaria dei comandanti militari non avrebbe perciò reso necessari i « commissari politici». Ma l'esercito è una forza, e chi ne dispo!}e può esser tentato di abusarne; il vecchio prin cipio: del d~vide et impera vale anche oggi, e anche nei regimi comuBiblioteca•Gino Bianco
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