Passato e Presente - anno II - n. 9 - mag.-giu. 1959

1220 Francesco Veneziani sette basi aeree faticosamente costruite dagli Americanì per bombardare il Giappone, col sudore e col sangue di centinaia di migliaia di lavoratori cinesi letteralmente privi di attrezzi. Ancora nell'aprile 1945 un ultimo at- . ' . . tacco giapponese puo a stento esser respinto. I comunisti naturalmente approfittano della situazione per estendere la loro influenza politica e militare, ormai in grado di sfruttare ogni possibilità. Il 5 agosto 1945 cade la bomba atomica su Hiroshima, 1'8 agosto l'esercito sovietico d'Estremo Oriente, al comando del maresciallo Malinowski, attacca }~Armata giapponese del Kwantung, una volta fiore dell'esercito nipponico, ma ormai molto ridotta a favore degli altri fronti di guerra. Il 14, mentre paracadutisti russi precedono le avanguardie corazzate nell'occupazione delle città .manciuriane, l'Impero del Mikado capitola: il giorno successivo il comando dell'esercito rosso ordina l'avanzata generale. Lo stesso giorno 14 agosto 1945, quasi per ironia, viene firmato un trattato cino-sovietico in cui la Cina (naturalmente il governo legale di Ciang) accetta il distacco della Mongolia esterna, ormai eretta in repubblica popolare, ed ammette la presenza di forze sovietiche nella base di Dairen. Comincia anche la corsa fra gli eserciti nazionalista e còmunista, per rioccupare la Cina e raccogliere la resa dei Giapponesi ed il relativo bottino di armi. Nonostante gli ordini contrari di Ciang Kai-Shek, quattro colonne comuniste entrano in Manciuria. A fine novembre sono già 200 ooo soldati rossi, e in otto su nove provincie sono costituiti governi a direzione comunista. Ciang ordina allora alle sue truppe di rioccupare quella regione, importantissi1maper la posizione geografica e per le industrie sviluppatevi dai GiapPonesi nella quindicennale occupazione. Ne seguono violenti combattimenti, con cui la guerra civile è nuovamente aperta. Le truppe sovietiche, che già avrebbero dovuto sgombrare il territorio, nel ritirarsi consegnano spesso le città all'armata di Mao. . L'opinione pubblica ed il governo americano non hanno ancora preso decisa posizione contro il comunismo e, soprattutto, le riuscite riforme agrarie ed il visibile consenso delle popolazioni delle « regioni di confine » inducono gli Stati Uniti a tentare ancora un riavvicinamento,· ma dopo tre settimane di colloqui « la conferenza ebbe come unico risultato la proclamazione· di risonanti principi che avevano be°: scarso valore pratico» 1 : il partito comunista, nonostante tutto, conserva il controllo del suo e_sercito,e questo è quel che conta. Viene allora in Cina, ennesimo mediatore, il generale Marshall. Si concorda l'istituzione di un Comando americano a Pechino, incaricato di fondere i due eserciti, e comitati misti di tre persone (un comuni'sta, un KMT ed un americano) dovranno dare localmente esecuzione ai patti. I comunisti cinesi . si sentono ormai abbastanza forti1 da non risparmiare critiche agli Stati Uniti per l'appoggio dato at governo di Ciang, appoggio ormai diretto verso 1 Cfr. WEI, op. cit. · Biblioteca Gino Bianco

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