Jugoslavia e Cominform 1073 vennero a Tito da parte delle potenze occidentali, prima che materiale bellico giungesse dall'Unione Sovietica 1 • Dopo la rottura del 1948, le fonti jugoslave sono diventate improvvisame11te ricche di notizie sui contrasti nati già durante la seconda guerra· mondiale fra Tito e Stalin quando quest'ultimo elevò, per esempio, a rango d'ambasciata la legazione di re Pietro a Mosca, o quando impose a Tito l'accordo con · Subasic, per il timore che una prevalenza del partito comunista in Jugoslavia potesse creare difficoltà nei rapporti con.· gli alleati: nell'ottobre 1944 infatti Churchill e Stalin, a Mosca, avevano diviso le zone di. influenza .nei Balcani in percentuali: per la Jugoslavia era stato previsto il 50 o/o ad ognuna delle parti 2 • In conclusione, per citare una fonte meno sospetta, riporteremo soltanto alcune osservazioni pubblicate da Churchill nelle sue memorie : << La situa'zione jugoslava fu esaminata alla Conferenza di Teheran [fine novembre 1943]. Sebbene da parte delle tre potenze alleate si fosse deciso di fornire ai partigiani di Tito il maggior appoggio possibile, il ruolo della Jugosla.via nella guerra fu considerato da Stalin come del tutto secondario; i russi contestarqno persino i dati da noi forniti circa il numero delle divisioni dell'Asse impegnate nei Balcani. In seguito a una iniziativa di Tito, il go- , verno sovietico acconsentì tuttavia ad inviare una missione russa presso . Tito 3 • Il governo sovietico desiderava inoltre mantenere i contatti con Mihailovic » 4 • I ricordi di Churchill ci inviterebbero ad approfondire una ricerca troppo complessa, disgraziatamente, per essere esaurita in questa sede; quanto abbiamo fin qui rifèrito è però sufficiente per dimostrare come « qualcosa non andasse » già da, lungo tempo. E dopo la fine della guerra_ sorsero gli attriti di nuovo genere, di cui abbiamo fatto cenno . ' p1u sopra. 1 Cfr. F. FEJTo, op. cit., p. 101. Si veda anche MosA PIJADE, La fable de l'aide soviétique à l'insurrection yougoslave, Paris 1950, e V. DEDIJER, op. cit., pp. 162 e sgg. Sull'at(eggiamento delle diverse potenze cfr. K. Z1LLIAcus, op, czt., pp. 148 e sgg. (cap. 8°, The Partisans and the Powers). 2 Sulla questione dell'ambasciata e l'accordo Tito-Subasic, cfr. fra gli altri il citato volume di F. FEJTo (pp. 97, 101 e sgg). Sulla spartizione dei Balcani in percentuali cfr. EnwART R. STETTINius, Roosvelt and the Russians, New York . 1949, pp. 12-13. 3 Le missioni inglesi erano già giunte da tempo, e tra gli altri ufficiali vi era anche lo stesso figlio di Churchill. Cfr. V. DEDIJER, op. <:tt., pp. 181, 182, 185, 195 e 200. 4 La lotta condotta dall'esercito di Tito, non impedf per molto tempo- ai sovietici di attribuire a Mihailovic l'intera insurrezione jugoslava. op. cit. p. 164. • Biblioteca Gino . 1anco
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