Passato e Presente - anno II - n. 8 - mar.-apr. 1959

Piero Melograni d'occuparci di queste ultime e piu violente critiche, e ci limiteremo invece ad esaminar~ il primo documento, quello del 1948, alla luce delle esperienze che il movimento comunista internazionale ha compiuto negli anni 1955-56. Viene spontaneo ricordare anzitutto come, dopo la riconciliazione del 1955, i limiti del valore attribuito alla condanr1a del 1948 siano sempre rimasti imprecisi e confusi; per molto tempo parve addirittura che tale condanna, allo stesso modo delle altre successive, fosse stata anch'essa ripudiata sia per la sostanza sia per il metodo 1 • ,, Togliatti, ad esempio, nella intervista concessa a «Nuovi. Argo- · menti)) (maggio-giugno 1956) parlò di « disgraziato intervento contro i comunisti jugoslavi ))' senza porre alcuna distinzi,one tra il 1948 ed il 1949 2 • Il 15 marzo 1956 lo stesso Togliatti si riferi agli « errori compiuti nel 1948 nei riguardi della Jugoslavia>> 3 , mentre in un'altra intervista pu~blicata dopo l'incontro c9n Tito affermò éhe « la critica delle errate nostre posizioni del 1948 e '49 è stata fatta da tempo, e in modo particolarmente chiaro· dai compagni sovietici, che furono i principali responsabili, circa un arino fa >) 4 • 1 Una rivalutazione ufficiale delle tesi del 1948 si è avuta solo recentemente, ma dobbiamo ricordare come subito dopo il viaggio di Krusciov a Belgrado (maggio 1955), di fronte all'imbarazzo .suscitato dalle ritrattazioni sovietiche, vi fu chi cerco di salvare una linea di coerenza, continuando ad affermare la validità di alcune tesi del Cominform. A Roma, Luigi Longo tenne un rapporto all'attivo dei comunisti romani (V. «L'Unità», Roma, 7 giugno 1955) in cui affermò che « le critiche mosse nel 1948, su questioni di principio, ali' attività del P.C. di Jugoslavia, erano perfettamente ammissibili nei rapporti tra partiti comunisti e partivano da giusti princip1 marxisti-leninisti. Anche ora -· proseguì Longo - noi non condividiamo ad esempio, le posizioni di alcuni dirigenti· della Unione dei comunisti jugoslavi su una serie di importanti que~tioni politiche ed ideologiche ». Tuttavia fu proprio Longo che, recatosi l'anno seguente in Jugoslavia, tornò pieno di entusiasmo e pubblicò dichiarazioni favorevolissime all'esperienza jugoslava, della quale dava un giudizio assolutamente positivo anche per quanto riguardava il passato. Secondo gli jugoslavi, · la tesi di una sostanziale validità della risoluzione del 1948, continuò sempre a vivere in alcuni partiti comunisti ma soltanto come interpretazione interna: « Dans l'interet de la vérité et pour rendre hommage à certains protagonistes de la campagne anti-yougoslave pour leur logique et leur persévérance, il faut ajouter que cette thèse vivait en tant qu'interprétation interne dans les partis de certains pays socialistes lors meme que les dirigeants de ces pays condannaient pubbliquement, de manière plus ou moins claire, le geste du Kominform ». Cosf il « Komunist », Belgrado, 4 luglio 1958, A ,proposito del decimo anniversario della risolu::ione dell''Tjffù:io d'informazione, riportato in « Les nouvelles yougoslaves », Pans, 10 lugho 1958, numero ·222, p. 12. 2 « Nuovi argomenti », Roma, maggio-giugno 1956, p. 12. 3 «L'Unità», Roma, 15 marzo 1956, Rapporto al Comitato Centrale. 4 « L'Unità », Roma, 3 giugno 1956. · Biblioteca Gino Bianco· . ..

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