Passato e Presente - anno II - n. 8 - mar.-apr. 1959

1060 Leo Patadini ·Né sarà necessario indugiare sulle caratteristiche dei notiziari e commenti politici, dove la TV non si discosta ovviamente dal tono della radio e di tutta la stampa. Piuttosto, un rilievo di significato generale mi pare possa farsi traendo spunto da un ultimo settore delle trasmissioni televisive: quelle didattiche. Le lezioni hanno un posto non trascurabile nella TV sovietica, dove non ci si limita solo a qualcosa dt analogo alla rubrica italiana di «Telescuola», ma si insegna la corretta maniera di comportarsi a tavola e il modo di ballare il fox-trot. In tutte queste trasmissioni, il clima che· si respira è quello del buon tempo andato, quando ci si accontentava di poco e ciascuno sapeva stare· al suo posto, .con un senso doveroso della rispettabilità e delle conve- • ntenze. · Il « perbenismo » sembra essere l'ideale di questa società sovietica, dove l'incaricata di regolare i balli si piazza d'estate al centro di giardini pubblici, con la sua fascia rossa al braccio, e ricorda ai ballerini che « non sta bene \ tenere la dama troppo stretta>>. Questo stesso ideale rispecchia anche la TV, dove la presentatrice introduce, con aria soavemente rapita, un giovane colcosiano di Ryazan, · incaricato di diffondersi sui meriti acquisiti dagli iscritti al Komsomol nell'allevamento delle vacche lattifere. Certo, non si può. affermare che Mario Riva, quando annuncia trionfalmente l'ingresso di « nientepopodimenoché ... », abbia un'espressione di superiore intelligenza, ma nel caso sovietico si ritrova la stessa atmosfera che trabocca da ogni parte, dagli schermi televisivi alle sale dove si tengono le conferenze di propaganda col)- tro l'alcolismo. Tutto questo è espressione di ur:i impegno· costante, e certamente meritorio, per condurre l'insieme di popoli diversissimi che costituiscono l'U.R.S.S., ad un livello comune di civiltà superiore all'attuale; ed in fondo può essere considerato fatale che la televisione, com~ l'altro mezzo moderno di comunicazione di massa che è la radio, sia stata impiegata in modo da diffondere i1 conformismo anziché lo spirito critièo. Cos1 come appare in de- .. finitiva implicito nel tipo di società fortemente gerarchizzata che si è venuta costituendo nell'U .R.S.S., il fatto che sia mancata la possibilità di stabilire legame reciproco fra TV e pubblico. Un'influenza degli spettatori sui programmi televisivi esigerebbe anzitutto· un tipo di società in cui i rapporti tra i cittadini e lo Stato non fossero quelli di una delega permanente ai pubblici poteri perché decidano essi per il bene di tutti. L'esistenza di una verità ufficiale da un lato, la mancanza di strumenti associativi attraverso i quali si manifesti la volontà dei cittadini dall'altro, sono entrambi impedimenti al dialogo tra TV e spettatori. LEO p ALADINI Biblioteca Gino Bianco ..

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