Passato e Presente - anno II - n. 8 - mar.-apr. 1959

Gianni 'Rocca valcano montagne e penetrano nel chiuso di una casa convertite addirittura in immagini. Il cataclisma cui accennavamo non è stato quindi di natura tecnico-scientifica. Esso derivava invece dal collegamento di intere comunità di un mondo, al .mondo del progresso, da cui sarebbero state tagliate fuori senza scampo per chissà quanto tempo ancora. _ La Chiesa, sensibile come sempre ad ogni novità, contrariamente a quanto si è indotti a credere, non rimase a braccia conserte. Fin nei piu sperduti vil-· laggi il parroco divenne spesso l'alfiere della nuova conquista e le gerarchie. ecclesiastiche, a tutti i livelli, manovrarono perché la carica rivoluzonaria insita in ogni video· perdesse per strada la pro·pria vitalità, rimanesse tutt'al · piu sui binari già controllati del cinema. Ma quel che nessun parroco riusct . ~ ad eliminare (e per questo motivo la televisione conserva intatte le proprie capacità dinamiche) fu proprio la possibilità di confronto per decine di migliaia di italiani delle zone depresse fra il tipo, il grado di civiltà esistente in alcuni_centri d'Italia, ed il loro. Certo il televisore non ha dato il via ad alcun sciopero, ad alcuna pre- . cisa rivendicazione sociale, né è stato oggetto di forme luddistiche di lotta. Ma il suo occhio perennemente gettato sulla realtà italiana e internazionale, anche se distorta e svirilizzata dai programmi, quanti fermenti ha fatto nascere all'interno delle singole coscienze t E se a un'osservazione superficiale parrà che nelle province italiane il fermento creato dalla TV si sia limitato alla mania per quelle trasmissioni ove sono in palio i gettoni d'oro e l'effi- · mera notorietà di qualche ora o di qualche minuto, questo esibizionismo di provincia non è che la facciata esteriore di un fenomeno molto piu vasto e diffuso e di cui forse non ci rendiamo ancora conto. Per noi tale fenomeno consiste nell'aumento dell'insoddisfazione, nella constatazione sempre piu chiara del divario esistente fra la televisione e il viver civile dei pi~coli centri. ln altri termini fra il televisore e la rete dei trasporti, spesso mpersonata da uno sgangherato torpedone, c'è ormai uno stacco di_cent'anni. Alcuni ideologi, a questo punto, s'affretteranno a precisare che tale insoddisfazione ~enota tendenze piccolo-borghesi, incanalate esclusivamente come sono verso forme generiche di benessere, di progresso materiale, non collegate a specifiche visioni generali ·dei problemi sia del Paese che del nostro tempo in generale. Altri ideologi preciseranno che la televisione con la sua apparente uguaglianza crea un generale appiattimentd dei gusti, una pericolosa tendenza ad orientare milioni di persone verso alcune ristrette mete. Proprio come nel caso della_propaganda per i dentifrici. · C'è qui secondo ·noi il solito errore di ritenere gli italiani, nel loro complesso,' come una massa di sciocchi e di: dimenticare che le strutture dell'Italia per la loro estrema contraddittorietà assegnano ad ogni conquista tecnico-scientifica un peso ed una importanza assolutamente superiore che in .altri paesi (Francia o Germania, Stati Uniti o Unione Sovietica). - Biblioteca Gino ·sianco •

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