Ester Fano qualche disprezzo dell'insieme degli altri individui e doveva considerarsi quindi, oltre che uno pseudo-concetto smentito dalle buone qualità dei singoli individui, una volta avvicinati e apprezzati come · tali, un principio intrinsecamente illiberale. I moderni mezzi di diffusione sarebbero, a suo vedere, fatti positivi perché stimoli a conoscere i classici e la buona musica riprodotta, tutte opportunità una volta ignote alla maggioranza delle persone e oggi non piu privilegio dei pochi. Zolla gli ha obiettato gli esempi di tecniche di manipolazione collettiva; da Hitler in poi, per smuover le masse non inducendole a un facile torpore volgare, ma a tutte le forme d,i irrazionalità violenta e crudeltà. collettiva, quando la ragione di Stato lo richìeda; come Hitler stesso faceva notare, perché una iniziativa di massa abbia successo bisogna presupporre un L~vellomedio di intelligenza pari a · quello dei piu sprovveduti individui che di quella massa fanno parte; da questi aspetti estremi e violenti della manipolazione di massa a quell,iisem- - plicemente· volgari come le réclames è le canzonette, quanto spregevole, pauroso e disumano è l'uomo moderno, l'uomo-massa! Il semplice popolano che una volta cantava Verdi, ora lo ignora, rifiutando perfino la forza della tradizione, e canticchia Modugno. Che rusprezzo da parte nostra! Perché, riprendendo un motivo di Adorno, dice Zolla che il disprezzo per l'uomo come è, è condizione per 1'3-I?ore per l'uomo come dovrebbe essere. Già. Ma questa dispr~zzabilità dell'uom~massa è un disprezzo per le masse oggetto della manipolazione, cos{ come sono e anche come potrebbero essere, d~verse e umane se la loro condizione societaria non fosse una che, grazie a un particolare sistema di potere, li rende necessariamente oggetti e non soggetti di manifestazioni collettive, o è invece disprezzo per un certo stereotipo degenerato e velenoso che in nome di ferrei interessi è necessario imporre agli individui? (In quest'ultimo caso bisognerebbe spostare l'analisi, e il disprezzo, a questi ultimi ~,nteressi).Nel dire che l'uomo-massa è perfettamente disprezzabile perché preferisce Modugno a Verdi Zolla sposta tutta la responsabilità della degenerazione sulle sue spalle, negando quindi che la sua scelta di Modugno sia una scelta tutt'altro che libera. Mettendo in ombra gli elementi strutturéµi, che non sono ri_conducibili ai canoni dei valori degli « individui ineffabili » si potrebbe, dello stesso passo, notare che gli individui oppressi e sfruttati soggiacciono, per lo piu, a forme di· sfruttamento alquanto irrazionale, la cui accettazione è abbastanza poco degna di stima. Chiaromonte~ osserva, giustamente, che non basta analizzare la situazione distinguendo tra il profanum vulgus degli uomini-massa e gli individui eletti che aglii stereotipi réagiscono; perché la struttura del mondo cont~mporaneo offusca alquanto la libertà di una scelta e di una alternativa tra le due condizioni. Sempre confrontando i motivi di azione che guidano l'individuum ineffabile della tradizione e quelli che guidano la società moderna. a suo vedere i secondi prevalgono sui primi, formando il fenomeno della massa, come insieme di individui che stanno insieme per necessità e per nessuna Biblioteca Gino Bianco
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