Passato e Presente - anno II - n. 8 - mar.-apr. 1959

Televisione 1045 di assolvere questa funzione; ma particolarmente nelle campagne, dove il televisore non è una ocèasione per rimanere in casa ma centro di raccolta di var,ie persone al caffè o in un altro luogo pubblico, può rappresentare una occasione q.i confronto di opinioni, o di sviluppo associativo. Sia però quando i. programmi e la presenza q.ella televisione rappresentano in modo evidente una forma di pressione oppiacea e imbonitrice o tendenziosa, sia quando questa riesce a fungere da embrionale stimolo a una coscienza sociale, e a· porsi quindi come elemento concorrenziale alla vita dei partiti di sinistra, occorre ben precisare obiettivi e metodi del nuovo mezzo di comunicazione, come sono espressi dalla televisione che abbiamo adesso, e come possono ispirare una coerente critica ad essa. La critica alla « cultura di massa» ovvero ai mezzi di diffusione di massa è ,in Italia un problema meno perentorio e drammatico che negli altri paesi occidentali, primi tra ~tti gli Stati Uniti; perché in una situazione di capitalismo avanzato, e omogeneo, sotto forma di sua appendice condizionata dalle legg,i del consumo pubblicitario è un fenomeno diffuso e senza alternative; in una situazione come quella italiana il problema di questa critica è meno mascheratamente politico. Nella situazione Jtaliana la funzione conservatrice della televisione è ovviamente colorata politicamente, anzi partiticamente; non solo quasi a occhio nudo se ne vede l'apologia della politica del governo, a cui fa riscontro nel paese una opposizione numericamente e ideologicamente assai rilevante; ma il divario cli fatto tra la classe dominante che ispira i prograll!mi televisivi, e quella all'opposizione, rende piu evidenti le omissioni ed evasioni dalla realtà e dai! problemi reali del paese; anche se non sempre cosi evidente agli occhi degli spettatori, l'adulazione da parte dei gruppi borghesi e capitalistici italiani non solo di se stessJ, ma anche dello stato di fatto infinitamente piu arretrato dei settori pre-capitalistici del paese rende non difficile se non altro sul piano teorico la riconduzione al probl~ma economico e politico di un problema culturale. Se non che, la stessa critica negativa alla volgarità e bassezza di livello della cultura di massa di tipo americano lascia buona parte dei suoi critici completamente sordi al problema dell'alternativa di potere rispetto alla sua gestione. Invece una critica a questa cultura di massa come identificazione della cultura con lo svago, come merce oggetto di pubblicità e di facile acqui,sto grazie al capitalismo, come illibertà perché stabilisce un determinismo dello svago, e· anzi lo strasforma in momento integrante del sistema economico capitalistico di produzione-pubblicità consumo, va proprio ricondotta alla sua radice squtturale; altrimenti .. è una critica che postula una eccezione pèr contemporaneamente· dire che la · regola è necessaria e inevitabile, quale che sia il potere che rappresenta. Appunto di una collezione di critiche ai singoli aspetti e difetti della· moderna cultura di massa si sono occupati recentemente, sulle pagine della rivista « Tempo Presente», Elémire Zolla e Nicola Chiaromonte, in riferimento a una nota sullo stesso argome.nto del prof. Carlo Antoni comparsa su «Criterio». A dire del prof. Antoni, il concetto di massa presupponeva un . Biblioteca Gino Bianco

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