Passato e Presente - anno II - n. 8 - mar.-apr. 1959

Renato Solmi per inveire contro l'« uomo-massa>>: ciò che Adorno, fra l'altro, non ha mai· fatto. Se è vero che la cultura di massa ha agito efficacemente come apparato di corruzione nelle classi medie e inferiori dei paesi occidentali (dove peraltro la sua funzione è diversa a seconda del diverso grado di sviluppo, tradizione .ecc.), associandole alle posizioni generali di privilegio del mondo occidentale, e allontanandole dalla prospettiva socialista di un'universale emancipazione umana, è anche· vero che le masse, pur senza rendersi conto dell'inganno~ vedono, nel comfort attuale del mondo capitalistico, quanto vi è per esse di concretamente e materialmente positivo, e che rappresenta per ~sse un miglioramento di fronte alla tragica situazione di altri tetp.pi. Da queste posizioni, una volta acquisite, sarà ormai difficile smuoverle. La lotta contro l'acciecamento indotto nelle masse dall'azione mortificante della cultura di massa nei confronti dei problemi decisivi del mondo attuale, della guerra e della pace, del risveglio e dell'emancipazione del mondo coloniale, oltre che della struttura della società in cui vivono, e della loro effettiva posizione in essa, deve partire da queste constatazioni realist~che, se non vuole risolversi in una donchisciottesca battaglia contro l' « età 1noderna >>e lo « spirito dei tempi >>. Un'ultima osservazione mi sembra· necessaria. L'azione totalitaria della cultura di massa si esplica oggi prevalentemente nel senso di una neutralizzazione e diversione dagli interessi reali e comuni, di un'obnubilazione della coscienza dei problemi tremendi e decisivi che sovrastano all'umanità. Ma abbiamo visto in passato, e in una certa misura vediamo anche ora, che gli odierni mezzi di comunicazione di massa possono entrare al servizio di una piu potente e pericolosa pròpaganda direttamente rivolta ai fini del1 'odio, della guerra e dello sterminio. Radio, film e televisione, e tutto l 'apparato della cultura di massa, che oggi si accontentano, ma r1on sempre, di coltivare il disinteresse e la passività, potrebbero tornare domani a predicare quei sentimenti piu ciechi e piu potenti ·che altre volte e con tanto successo sono .stati scatenati dalle forze dell'imperialismo. Allora le lamentele sull'idiozia (delle masse e ·degi altri) rivelerebbero chiaramente tutta la loro svagata inutilità ..La lotta contro l'ignoranza, direttamente indotta. e procurata dall'alto, si combatte richiamando gli uomini, con tutti i mezzi possibili, alla coscienza dei problemi reali, e opponendo al falso illuminismo della cultura di massa quello vero, in rapporto con la realtà 1 • 1 E' caratteristico della televisione (come del resto di tutta la cultura di massa) rivolgersi direttamete e immediatamente all'individuo, ed evitare accuratamente ogni menzione di gruppi, ceti o _forze sociali. Essa lo chiama direttamente a , prender par~e alle sue trasmissioni, .ripescaridolo dalla sua nullità, e tutt'al più si adatta a presentarlo come esponente (in senso sociologico e naturalistico) della sua categoria, in cui anche gli altri possono riconoscersi. Ma la volta che ·un candidato a un concorso televisivo si azzardò a comunicare al presentatore, invece del solito desiderio personale, una richiesta comune di gruppo o di categoria, questi ., Biblioteca Gino Bianco

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