Passato e Presente - anno II - n. 8 - mar.-apr. 1959

I • Populismo ungherese 1017 dei fatti, si sparse con sorprendente potenza esplosiva, testimoniando del- ~ l'aumentato prestigio politico degli scrittori. Questo fenomeno acquistò n~l 1936 dimensioni che· si potrebbero dire paradossali. Una monografia dedicata ad un villaggio di 2 ooo abitanti, che conteneva principalmente dei ·-dati sull'alimentazione, lo stato sanitario e la distribuzione della proprietà, andò esaurita in tre giorni. I giovani ungheresi di Cecoslovacchia, messi in allarme dai resoconti della stampa, fecero trasportare dai contrabbandieri della zona confinaria gli esemplari che a stento si potevano ancora procurare e che pagarono con lo zucchero ceduto in cambio. Questo traffico durò per tutte le quattro settimane occorse alla burocrazia di Praga per concedere le licenze d'importazione del libro. Fu la stessa opera che Matyas Rakosi lamentò di non aver potuto leggere perché i suoi compagni l'avevano fatta scomparire _appe~a arrivati i pacchi a Mosca. Naturalmente era soprattutto la gioventù studentesca dell'epoca che simpatizzava co11questa letteratura « sociografica », d' « inchiesta rurale».· Fu cosI che alcuni scrittori disorganizzati, ma le cui opere avevano una coesione, diedero vita al « gruppo di marzo », al cui appello si adunarono per udire la proclamazione dei 12 punti del movimento, nel marzo 1937, masse. cosI imponenti che il governo temette seriamente una rivoluzione. · Dopo lo scatenarsi della guerra, il movimento continuò, ma la ricerca dei metodi di auto-difesa nazionale sostituf, nelle nuove circostanze, i . temi rivoluzionari del socialismo contadino. Nel 1945, tutti i rappresentanti impo;tanti del movimento si trovarono raggruppati in seno al partito nazionale contadino. Essi, per esempio, reclamarono durante i dibattiti nella coalizione governativa prima della proclamazione della riforma agraria, la limitazione della proprietà privata ad un livello piu basso di quello chiesto dai comunisti. Per un momento si poté aver l'impressione che il movimento fosse fallito perché i suoi dirigenti si erano divisi fra i due termini della scelta: successo individuale o emigrazione interna. Ma nel 1954 risultò che l'influenza dei libri, in cui gli scrittori avevano analizzato la situazione e buttato giu dei piani, era sopravvissuta non solo alla guerra ed alla liberazione, ma anche alla stalinizzazione. L'una dopo 1 :altra, le classi dei giovani che si avvicinavano all'età matura si mettevano a studiare quelle opere con una cura minuziosa, verosimilmente. perché i giovani disillusi dal pensiero teorico comunista e dal suo dogmatismo rigido trovavano, in quei libri, un metodo rivoluzionario. Un metodo che permetteva loro di tentare, nella nuova situazione, la conoscenza della realtà proletaria. Ed anche di avere dei piani costruiti direttament~ sulla realtà socrale del paese e che . corrispondevano alle aspirazioni dell'anima popolare ungherese piu da vicino di quelli che le ideologie avevano portato già pronte. Grazie a tutto ciò, le giovani classi che avevano ricevuto un'educazione comunista cominciarono, al mom~nto del disgelo, a i_mpiegare nella prosa come nella poesia e nella · « sociografia » i metodi del movimento pop~lista Biblioteca Gino Bianco

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