La burocrazia è una classe sociale? 1005 il destino della burocrazia in quanto classe che viene messo in gioco per sempre. Ed una classe sociale, come la storia insegna, non cede mai il proprio potere senza costringere il movimento che riassume gli interessi del- . l'intera società a conquistarselo, a volte anche duramente. Trotzky afferma ché il rovesciamento dell'oligarchia burocratica resta legato al mantenimento della proprietà nazionalizzata (dello Stato) e quindi nega il carattere sociale di tale rovesciamento. Infatti esso non è sociale se si equivoca tra proprietà statale e proprietà sociale o non si tien conto che tra l'uno e l'altro tipo di proprietà c'è lo stesso salto qualitativo che tra una società controllata dai funzionari, cioè sottoposta allo Stato, e una società diretta dai liberi produttori, cioè con uno Stato subordinato alla società. Egli nega alla burocrazia le caratteristiche di classe perché una classe è un organo sociale che si forma in conseguenza di esigenze radicate profondamente nel processo di produzione. Lo sviluppo delle forze produttive è promosso dal modo di produzione (nazionalizzazione e pianiqcazione) e non dalla burocrazia e questa, prima di esprimere una classe dominante, lungi dall'essere portatrice di un sistema economico che le sia proprio, entra in contraddizione con le esigenze di sviluppo tecnico-culturale della società. E ciò quando la fase di assimilazione tecnologica e organizzativa del capitalismo piu evoluto è giunta al culmine 1 • 1 I timidi accenni al « deperimento dello Stato » che si sono fatti recentemente in URSS, in concessione al piano settennale, provengono da esponenti della burocrazia e< ideologica » che hanno sentito confusamente il contrasto tra le nuove forze produttive e le vecchie forme collettivistico-burocratiche centralizzate. Pare che essi vogliano interpretare (e contenere, nello stesso tempo) piu le esigenze dei direttori d'azienda che quelle dei comitati di fabbrica, mentre la rivendicazione della autogestione operaia, avanzata da questi ultimi, ha ottenuto un riconoscitnento soltanto. formale. Eppure un decentramento reale che non rischi di riprodurre· per cariocinesi nuove burocrazie periferiche, dovrebbe essère condizionato da un controllo operativo alla base, da una libera dialettica delle forze produttive nel quadro di una direzione socialista degli istituti. Per ora la ragion di Stato costringe i dirigenti del PCUS a inserire come tertium l'ipotesi del deperimento dello Stato tra la prospettiva jugoslava e quella cinese, conservando al programma di decentramento il carattere di una rivoluzione-restaurazione. Resta tuttavia degno di interesse il tentativo in atto di portare la pianificazione lontano dai ministeri della capitale. Ciò renderà i piani di produzione piu realistici di quelli precedenti. E non precluderà forse del tutto una rivendicazione di capacità politica e di autonomia sindacale adeguata al livello di istruzione tecnico-professionale e a<:luna autonomia econoimca di cui ora si pongono · in esse le basi. Questa alternativa dovrà probabilmente affidarsi a forze diverse dagli attuali dirigenti «illuministi». Ma a questi dovrà pur andare il merito di avere messo in moto un processo che va al di là delle loro intenzioni. .. Biblioteca Gino Bianco
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