. . La burocrazia è una classe socia/,e? 1003 ~a « proprietà » dei tecnici e degli ingegneri. E' la tecnocrazia. Solo la ' società di produttori può salvarci dalla società degli ingegneri 1 • È largamente diffusa oramai nel pensiero comune l'opinione secondo cui l 'ing~gnere, lo specialista, sapendo come funziona una macchina, debba necessariamente dirigere una società che si fonda sullo · sviluppo del macchinismo e sulle conquiste dell'automazione. Si ignora, e ciò ha valore risolutivo per una sociologia che voglia essere scienza ·della società attuale, che il problema reale non è di sapere come funziona una macchina, ma a chi e come deve servire quella macchina. Non saranno certamente i tecnici e i burocrati i meglio qualificati ad offrire una soluzione a tale problema. Potrebbero anche offrirla, ma non certo in quanto tecnici o burocrati. È chiaro che il privil~gio della burocrazia, il suo potere assoluto nella società e nello Stato non fondato sulla proprietà privata, può essere inciso alle radici soltanto da controforze reali che maturino o esplodano dalle pieghe della società civile. Solo istituti dell'autogoverno produttivo possono determinare una dialettica delle forze interne della società e decapitare il potere assoluto. Poiché il potere assoluto, cioè il controllo esclusivo dell'economia e dello Stato da parte di una casta privilegiata, è fonte di lacerazioni analoghe a quelle di una società classista basata sul capitale, la scomparsa di tali la~ce~azionèi legata all'esistenza di molteplici istituti di potere. La formula del Montesquieu, entrata da tempo a far parte del patrimonio della scienza politica, ci sembra ancora profondamente valida. Il potere si controlla con -il potere. Tutto- ciò in ·una economia non fondata piu sulla proprietà privata, provoca una I?odificazione qualitativa del carat1 Si parte dall'ipotesi di uno Stato pervenuto alla fase tec~ocratica, in cui le funzioni direzionali siano giunte, per organica, intrinseca crescenza, in mano ai tecnici specialisti in ogni singolo settore produttivo e l'egemonia dei possessori di cedole azionarie sia scomparsa. E si mantiene la distinzione fra specialisti e funzionari, ·considerando questi ultimi (gli « evasori di pratiche ») come facenti parte di quella categoria che svolge, anche in una economia molto evoluta mansioni normali e inevitabili. Nel caso dell'Urss bisogna precisare che il fenomeno di una burocrazia come strato socio-organizzativo normale si è venuto complicando per l'anteriore esistenza di una burocrazia «ideologica)) stratificatasi al di sopra dei tecnici, degli ingegneri e dei funzionari amministrativi. Tale burocrazia, che dà allo Stato una struttura particolare anzichè tecnocratica rappresenta o~gi, dopo aver esaurito il compito di suscitare i quadri necessari all'apparato agncolo industriale e amministrativo dello Stato, un fenomeno patologico e di conservazione. Il problema è· allora di precisare, nel caso in questione, chi deve subentrare al potere della burocrazia «ideologica». Non i managers, secondo noi, ma. i soviet (quelli autentici, non la loro caricatura) cioè la società civile. · • Biblioteca Gino Bianco
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