Passato e Presente - anno II - n. 8 - mar.-apr. 1959

Luciano 1:1·aenza · come valori universali; nel secondo caso gli specialisti sono al servizio della comunità intera, rispetto alla quale si distinguono solo funzionalmente come classe, nello stesso modo con cui un direttore d'orchestra si distingue dal complesso dei musicisti. S'è parlato di tipo di rapporto che si stabilisce tra i gruppi sociali e gli strumenti di produzione e si è detto degli ostacoli alla 1nobilità sociale che esso può suscitare. La proprietà privata è, come noto, uno di tali rapporti. La successione ereditaria di carattere privato assicura la ~iproduzione anatomica della società civile data, e i figli dei capitalisti diventano capitalisti per diritto di nascita. Per converso ai figli dei proletari non resta altro titolo successorio che quello relativo alla condizione proletaria dei loro padri. La divisione fra dominatori_ e dominati, cioè la formazione obbiettiva di due classi opposte _chediventano classi antagonistiche quando matura in quella subalterna la coscienza di tale opposizione, viene cos1provocata da 11naforma particolare di proprietà, la forma privata, e dal diritto ereditario correlativo. Il rapporto sociale diventa un rapporto di classi perché i raggruppamenti conservano inalterati i loro caratteri fondamentali nonostante le continue erosioni marginali. La partecipazione ai vantaggi e ai privilegi della classe alta, cosi come la perdita di tali privilegi, sono individuali, e la mobilità sociale assume l'aspetto di un surclassamento o decla~samento di singoli. Ma la proprietà privata è solo una forma particolare di proprietà. Pone in essere classi di tipo capitalistico, ma potrebbe, sotto altra forma, c~ndizionare la costituzione di altri raggruppamenti sociali e di altri rapporti di dominazione e subordinazione tra essi. Nel passato, in epoche precedenti l'attuale assetto capitalistico, si possono individuare regimi politici nei quali la ·divisione della società civile in due piani è stata non meno evidente di quella che gli uomini contemporanei stànno sperimentando. Gli istituti del potere statale attr~verso i quali gli uomini hanno legalizzato i loro rapporti reciproci verso le cose non fur~no sempre i medesimi. Vale a dire che i rapporti di produzione conseguenti all'organizzazione delle forze prodt1ttive della società non sempre sono culminati sul piano giuridico nell'istituto della proprietà privata. Si consideri per un istante l'impero gesuitico del Sud America. L'organizzazione comunistica realizzata nel secolo -XVI dalla Compagnia di 1 Gesù nelle _Riduzioni del Paraguay. era estesa alla totalità della vita pubblica. Ma la società nel suo complesso era divisa in due piani di cui quello inferiore subiva il «comunismo» voluto da quella superiore. La casta sacerdotale _organizzava l'economia e dirigeva la politica, eserBiblioteca Gino BiancQ

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==