, ·1108 Carlo Meana resto erano stanche ripetizioni; le sanzioni econom,iche furono applicate spietatamente con l'intenzione di prendere per resa; il Partito comunista e il governo jugoslavi si trovarono in una situazione di grande isolamento; 'l'Europa orientale non aveva ancora superato il primò apprendistato. Oggi, gli obiettivi limitati della polemica, la ·parte specialissima giocata da Pechino, la non applicazione di massiccie sanzioni economiche, le salde posizioni politiche della LCJ e del governo, le contraddittorie esperienze dell'Europa orientale, sono elementi sufficienti per smentire t~tti i parallelismi. Ogni osservatore equanime conviene ormai che da parte sovietica . ' e cinese la rottura con la Jugoslavia è il risultato di un calcolo politico a freddo: dopo l'ottobre polacco e Budapest, il confronto con le tesi jugoslave, con cui ci si dichiarava pronti a provarsi nel 1955 al tempo della riconciliazione, non è parso piu opportuno. Quegli avvenimenti avevano provato l,ln'imprevista capacità espansiva dei moduli jugoslavi, e i tempi burràscosi consigliavano prudenza e cordoni sanitari .. Si sa I che il grosso delle formulazioni teoriche risaliva a sei anni prima; lo . sapevano naturalmente anche tutti coloro che fecero le viste di scandalizzarsi alla lettura della Magna Charta ideologica, o fiore del male : il progetto di Programma della Lega dei comunisti 1 • Ma éhi aveva taciuto la natura eminentemente politica del nuovo improvv~so dissidio, sottolineandone piuttosto le implicazioni ideologiche, si è visto costretto a fare i conti con la propria motivazione a boomerang. Cos1 è accaduto, per esempio, che al XXI Congresso del PCUS, dopo l'analisi dei problemi economici, dopo l'annuncio della competizione produttiva con gli Stati Uniti, .la sola parte di polemica sia stata dedicata ad_alcune tesi jugoslave. Cacciato dalla porta lo stimolo sacrilego dell'esperimento jugoslavo (« Nulla di ciò che è stato creato deve essere per' noi tanto sacro da non poter essere superato e da non dover lasciar posto a ciò che è piu progressivo, piu libero, più umano»), è rientrato dalla finestra con le tesi dell'estinzione dello Stato 2 e del rapporto tra le esigenze dell'uomo concreto e senza maiuscola, l'individuo vìvente alle'poca della trasformazione socialista 3 , e l'uomo dell'avvenire 4 •. Per · 1 Un edHicante ésempio, alla nostrale, del dove vai? porto pesci, lo si l avuto con· l'articolo che Reichlin e Gerratana hanno dedicato alla LCJ, apparso su « Rinascita >> del 1958. · 2 N1KITAKHRUsTc1ov, op. cit., pp. 162-63. 3 Cfr. C. BoBROWSKI, Il socialismo in /ugoslavia, Feltrinelli, Milano 1956, pag. 273. 4 Cfr. EDVARD KARDELJ, Le ragioni della crisi ungherese, <.< Il Punto>>, 15 dicembre 1956. Bibl.ioteca Gino Bianco
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