Passato e Presente - anno II - n. 8 - mar.-apr. 1959

Politica estera di Belgrado 1105 . ha mancato di buonsenso : o si stuccano le crepe periferiche o ci si mette al ta~olo delle trattative in condizioni di svantaggio. Chiariti gli obiettivi del primo tempo, si è passato agli strumenti politici che ne garantissero l'attuazione. L'Europa occidentale ha impiegato poco piu di un anno e mezzo a mettere ordine: somn;iersa l'infida IV Repubblica, raddrizzata la situazione italiana, ·il solo elemento di calcolata eterodossia è rappresentato dall'abilissimo risucchio delle tesi laburiste operato dai conservatori britannici. Dall'altra parte, a una scrupolosa revisione dei rapporti economici tra Unione Sovietica e Stati m_inori, è seguita il 16 novembre 1957 una solenne dichiarazione programmatica comune dei dodici partiti comunisti al potere, che, conda11nando il revisionismo, ha riconfermato il ruolo dirigente dell'URSS. L'Europa orientale è ormai sotto anestesia. Le due parti, occasione il il problema di Berlino, sono pronte per il braccio di ferro diplomatico. In questa situazione i paesi della neutralità attiva 1 e l'iniziativa dipl9matica e il movimento di opinione pubblica, che av~vano toccato il tetto nei mesi fra l'incontro di Brioni alla Conferenza di Bandung, hanno perso notevolmente quota. Privati dello zelante rincalzo della diplomazia sovietica, quasi tutti i governi dei paesi del terzo campo sono~entrati, presto o tardi, in frizione con il blocco russo-cinese. Per l'India si tratta del contrasto con la Cina per la. supremazia ideale e politica nell'Asia sud-orientale e piu tardi nel Tibet; per l'Egitto, del contrasto con l'ultimo favorito_, l'Irak; per la stessa Jugoslavia, a dodici anni dal trattato di Eusinograd 2 , si tratta ancora della difesa della frontiera macedone. E' naturale che sia la parte sovietica e cinese ad esercitare ·questa pressione. E' stata questa la parte che si è piu prodigata nel passato per sostenere i paesi di Bandung, ed è anche la parte che piu si riprometteva dalla mediazione; non le si può certo imputare di sentirsi consanguinea. Kruscev, pescando nel suo repertorio dì proverbi, è riuscito a sintetizzare bruscamente il nuovo orientamento sovietico: « I • 1 Preferiamo servirci dell'espressione « neutralità attiva>>, che le fonti ufficiali . jug<?slave adoperano molto di rado, preferendqle quella, a parer ~os~o piu ambigua, di « coesistenza attiva))' perchè essa ci pare esprimere megh~ t1 ruolo intermedio scelto dai paesi minori. legati spesso a tradizioni di neutralismo. 2 Un primo accordo bulgaro-jugoslavo dedicato alla sistemazion~ de~le frontiere della Macedonia fu firmato a Bled il 1° agosto 1947. Il trattato d1_Eus~ogra~, suo logico corollario, firmato il 27 novembre 1947 per una durata dt venti anni, prevede una collaborazione ec~nomica e culturale tra i due paesi e la creazione di un'unione doganale. Biolioteca Gino Bianco

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