Passato e Presente - anno II - n. 8 - mar.-apr. 1959

Gestione operaia razione del direttore, ossia di un organismo che rappresenta anche esigenze esterne al collettivo di una determinata impresa. Tutto ciò, come è logico, non dà ancora la misura dell'effettiva incidenza dei consigli operai sulla gestione delle imprese, ma illumina soltanto le forme dell'adesione dei lavoratori in quanto premessa imprescindibile per il buon funzionamento di un sistema che si affida essenzialmente alla sollecitazione e alla spinta derivante dallo stimolo degli interessi diretti dei produttori. A nostro avviso, ripetiamo, il posto che spetta alla gestione operaia come forza propulsiva nel sistema economico jugoslavo è condizionato da due fattori essenziali: la definizione _ dei compiti del direttore, in quanto costituisce contemporaneamente l'organo esecutivo dell'impresa e il rappresentante del potere pubblico, e i limiti di disponibilità dei fondi attribuiti agli organi di gestione. Non occorre insistere sul fatto che l'ampiezza dei poteri di intervento del direttore esprime in sostanza la sfera di libertà operativa che lo Stato _egli altri enti pubblici lasciano alle singole unità economiche, · tenendo conto della singolare configurazione del sistema economico jugoslavo che rappresenta il tentativo interessante, e tuttora in fase sperimentale, di attuare la pianificazior1e socialista sviluppando al tempo stesso l'iniziativa decentrata delle imprese autonome, ossia senza sof- ' focare quel margine di autonomia che è essenziale e connaturato alle esigenze di democratizzazione delle strutture politiche ed economiche e che è necessario anche per alimentare quella relativa libertà del mercato tipica dell'economia jugoslava. Ma è chiaro altres1 che l'autoge- . stione dell'impresa deve essere inserita e subordinata alle esigenze prime e inderogabili della pianificazione. Indubbiamente il problema dell'equilibri~ tra queste esigenze diverse ma almeno teoricamente concorrenti . verso un medesimo obiettivo rappresenterà il nodo dell'esperienza del nuovo corso jugoslavo, il banco di prova della sua possibilità di affermarsi con ~uccesso; oggi ancora tuttavia si tratta di un esperimento che procede attraverso fasi alterne di ·aggiustamenti e di compromessi e sul quale non è possibile dire una parola definitiva. La definizione dell'autonomia degli organi di autogestione risulta maggiormente evidente, pi{1 che dalla affermazione delle loro compe- . · .tenze, dai limiti posti alla loro attività. Il primo limite è costituito per l'appunto dalla presenza del direttore, che è in sostanza il tramite di tutte le restrizioni imposte dall'autorità pubblica, statale o comunale che sia. Per quanto le testimonianze concordino nel sottolineare che i casi di conflitto tra consigli operai e direttori, all'inizio piu frequenti, vanno ormai decrescendo e che rari sono gli esempi di interventi dei diretBiblioteca (3ìno Bianco

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