• • Al di là della coesistenza ne come la classe operaia e lavoratrice, chiamata dallo sviluppo indu- · 5triale a compiti di protagonista, di partecipare alle decisioni e alle scelte a· tutti i livelli. Continuano a deteriorarsi ad ogni passo, e si può dire in ogni luogo, le forme di democrazia parlamentare e di democrazia operaia sulle quali classiche costruzioni teoriche erano state edificate. · Ma non cessa un movimento, ora spontaneo ora programmato, per la ricerca di forme nuove che allarghino le basi del potere, si suggeriscono e si tentano istituti di tipo societario o consiliare, o di rappresentanza settoriale. Sorgono qui, com'è chiaro, gravi interrogativi, le cui risposte non possono forse essere trovate da upa sola scienza, ma dal concorso di molteplici specie di osservazione e attraverso tentativi multiformi. Sembra infatti che una logica di potere assolutistica e accentratrice, mentre è coerente ad un elevato livello tecnico-industriale tanto in regime di proprietà oligopolistica che proprietà socialista, diventi insufficiente nel punto in cui le esigenze interne della grande produzione si incon-. trano con l'insieme del!' articolazione sociale. Strutture aziendali-istituzionali efficaci per accelerati ritmi di sviluppo economico incontrano resistenza quando si tenti di estenderle alla soluzione globale dei problemi di un mercato, di un popolo, di una nazione. Si manifesta an_ziun rifiuto ad esse soprattutto da parte dei gruppi sociali esclusi dall'appro- • priazione dei frutti dello sviluppo economico e da parte di ambienti · sensibili a parametri diversi da quello meramente produttivistico. Sicché assistiamo al fatto che la classe lavoratrice inclina a « non limitare il suo compito di indirizzo e controllo nel solo ambito del mondo produttivistico, ma pretende ad una estensione dell'area di potere a tutte le manifestazioni della vita associata. Solo da questo punto· di vista generale può essere possibile la determinazione del giusto equilibrio nello sviluppo economico con gli altri aspetti della configurazione della società » 1 • 5. - Siamo giunti evidentemente a un punto in cui, segnalate tante ragioni di convergenza, ci vengono incontro importanti motivi di diffe- . renziazione. E non· pensiamo solo alle infinite particolarità che sussistono in ogni situazione determinata sotto pro_filodi tradizioni civili o nazionali, di credenze ideologico-religiose, di scelte politiche, bensf anche ad una condizione basilare per ogni allargamento e soci·alizzazione del potere: la socializzazione dçi mezzi di produzione. Nella logica del pro- ~ R. Gu1nucc1, Progres!o controllato, « Mondo Operaio», 1958, n. 6-7. Biblioteca o Bianco • •
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