/ugoslavia e Cominform 1079 abbiamo detto, non furono costretti a ritrattare nulla, e lo prova non solo il comunicato finale degli incontri, ma, ancor di piu, il discorso pronunciato da Tito il 28 luglio 1955, cioè due mesi dopo gl'incontri medesimi: « Essi [i dirigenti sovietici] si sono convinti che la Jugoslavia è indipendente e che vuol rimanere indipendente da chiunque, sia dall'occidente, sia dall'oriente, che essa ha adottato nel proprio sviluppo un cammino proprio, che non può permettere che alcuno si ingerisca nelle sue questioni interne. Vari elementi clericali e vari elementi reazionari· hanno còlto il pretesto per attaccarci immediatamente, se i;ie sono serviti come di base per sostenere un ~ostro presunto passaggio nel ~ campo sovietico, vale a dire in quello comunista. Noi siamo comunisti ma non desideriamo militare in alcun campo. Noi vogliamo essere un paese indipendente che edifica il socialismo e che con il suo esempio mostrerà se questo modo di edificazione sia migliore di quello da altri seguito. Se nell'Unione Sovietica e negli altri paesi orientali vi è qualche cosa di migliore noi lo faremo nostro ben volentieri, mentre essi se vorranno potranno imparare diverse cose da noi e accettarle. Essi stessi l'hanno detto, e noi siamo pienamente d'accordo» 1 • Nei mesi seguenti l'atteggiamento jugoslavo non venne meno ai presuppo~ti cos1stabiliti. Si rivedano, fra l'altro, il comunicato finale degli. incontri fra Tito e Nasser del 1956 2 , e le interviste concesse da Tito a « Le Monde)> ed alla « United Press » 3 • 7. - Le varie fasi del conflitto tra Jugoslavia e Cominform, delle quali abbiamo fin qui parlato, ci inviterebbero a svolgere molte altre considerazioni. Sàrebbe per esempio fin troppo facile insistere sugli aspetti esteriori e formali della polemica, sottolineare le contraddizioni nei giudizi e nella politica dei sovietici, indicare il persistente divario fra i motivi dichiarati e quelli reali. Nel corso della nostra trattazione ci siamo proposti però soltanto di documentare come gli sviluppi della politica sovietica avessero dimostrato errato, oltre al «metodo» usato 1 Ibid. 1955, n. 32, p. 858. . 2 lbid. 1956, n. 2 p. 50. I due governi ribàdivano la politica di non al- .lineamento con alcun raggruppamento. . 3 I bid. 1956, n. 19, p. 570. «Domanda: Ritiene Ella che nessun paese dovrebbe avere, come si è detto talvolta, il suo governo a Washington e la sua opposizione a Mosca, ma che tutti dovrebbero sforzarsi di rimanere indipendenti nei riguardi dell'una e dell'altra potenza, pur stabilendo con esse le migliori relazioni possibili? Risposta: Sono perfettamente d'accordo. E' l'unica strada giusta ,> (Intervista a « I... _e Monde»). E lbid. 1956 n. 22, p. 664 (Intervista alla « United Press », 24 maggio 1956). Biblioteca Gino Bianco
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