Passato e Presente - anno II - n. 7 - gen.-feb. 1959

Le idee della Resistenza corrette domande metodologiche sul nesso tra novità e continuità nella storia. Il fatto è che Togliatti non teme piu, come nel 193 I, che il secondo Risorgimento possa servire da bandiera a un gruppo antifascista concorrente: egli -parla ormai dal punto di vista della nuova classe dirigente di cui la Resjstenza, scrive, ha segnato .il primo apparire e affermarsi. E che Togliatti si serva della espressione di « nuova classe dirigente» piuttosto che di classe operaia, indica la persis~ente convinzione che quest'ultima, e per essa il partito comunista, stia al centro, come guida, di un piu vasto raggruppamento di forze sociali e politiche 1 • .. Torniamo cosi al punto della valutazione globale dei risultati della Resistenza, perché una classe dirigent~ che non riesce a dirigere non è fenomeno che possa essere preso alla leggera. Ma il nostro scritto deve, a questo punto, fermarsi, perché la parabola dell'uso immediato del Risorgimento nella polemica politico-culturale antifascista può considerarsi ormai compiuta; e le parole di Ginzburg, che abbiamo citato all'inizio, sembrano· più che mai destinate a conservare valore come semplice richiamo a una scelta pregiudiziale fra libertà e reazione. « Gli è che il mondo del Risorgimento - e chi è stato educato nel suo culto non può scriverlo senza angoscia - si è andato decomponendo nei suoi elementi costitutivi e ciascun elemento se ne va tutto solo a cercarsi le sue origini storiche » : cosf uno dei migliori storici liberali italiani esprimeva pochi anni fa il senso, già da noi richiamato, della caduta dell'ambizione del Risorgimento a costituire il centro della cosci~enzadi una classe dirigente 2 • Di fatto, il Risorgimento si allontana sempre piu come mito capace di suscitare passioni politiche di vasta risonanza; e, quale che sia il futuro riservato all'Italia, è difficile immaginare che una ripresa di vita democratica possa, dopo il primo e il secondo, inalberare la bandiera di un terzo Risorgimento. I francesi, tutti i francesi, che dopo il 13 maggio 1958 intonavano la marsigliese ci rendono d'altronde accorti sulla ambigua polivalenza cui può scadere nella lotta politica l'uso di certi appelli a eventi sempre piu remoti. Agli studi sul Risorgimento il dibattito svoltosi in seno all'antifascismo ha fornito un alimento ormai messo suffici;entemente a frutto, tanto che, fermo rimanendo .che ad ogni solida concezione politica non può non corri1 Soltanto come esempio di testardaggine ricordiamo « Il Dibattito politico» che, intervenendo nelle discussioni suscitate dal decimo anniversario della liberazione, scrive c~e ·1a Resistenza ha per novità irreversibile l'aver portato alla ribalta « due vigorose forze antiborghesi: la èattolica e la comunista», il cui dialogo e incontro caratterizza anche gli anni susseguenti. (La Resistenza vince ancora, e Storiografia dei delusi, nei numeri del 23 aprile e del 6 giugno 1955). 2 W. MATURI, Gli studi di storia moderna e contèmporanea, in Cinquant'anni di vita intellettuale italiana a cura di C. ANTONI e R. MATTIOLI, I, Napoli 1950, p. 247· Biblioteca Gino Bianco

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