Passato e Presente - anno II - n. 7 - gen.-feb. 1959

Claudio Pavone diera del tricolore, simbolo dell'unità di tutto il popolo, nella traqizione degli eroi che combatterono e si sacrificarono nel corso del primo Risorgimento, per fare l'Italia unita, libera e indipendente » 1 • Giova piuttosto ricordare che il secondo Risorgimento, se aveva dato in precedenza luogo, nel partito comunista, alle contrastanti reazioni che abbiamo esaminato, ora contribu{ a coprire, senza tuttavia ben risolverlo, il problema del rapporto fra i fini di classe, socialisti, della Resistenza e quelli nazionali e genericamente democratici. Togliatti, nel dicembre 1943, sostenendo la necessità della partecipazione italiana alla guerra contro la Germania come solo mezzo per presentarsi con un nuovo volto dinnanzi ai vincitori, dichiarava che gli italiani non avevano combattuto nella guerra fascista perché « l'unica tradizione militare che vive nel popolo italiano è la tradizione delle guerre di liberazione nazio,nale del secolo scorso, delle Camicie rosse di Garibaldi, la tradizione cioè di un esercito popolare pronto a combattere, e che combatté realmente, sotto la bandiera dell'indipendenza e della libertà di tutte le nazioni 2 ». Motivo militare e garibaldino, cui si accoppiava quello del Risorgimento politicamente e socialmente incompiuto: « Reclmando la convocazione di un'Assemblea Costituente, noi ci ricolleghiamo alle migliori tradizioni democratiche del Risorgimento italiano... La lotta per l'Assemblea Costituente è in tutto il nostro Risorgimento come un filo rosso, il quale permette. di scorgere quali fossero gli elementi e le forze che, mentre auspicavano la formazione di un fronte di lotta veramente nazionale, per creare un'Italia libera, indipendente e unita, pure volevano fosse garantito al popolo· il sacro diritto di darsi la Costituzione corrispondente ai suoi bisogni e alle sue aspirazioni. Se questo diritto fosse stato rispettato, non v'è dubbio che la marcia delfltalia sulla via della civiltà e del progresso sarebbe stata molto piu rapida, dolorose parentesi di reazione sarebbero state evitate, e forse non ci troveremmo ora al punto in cui ci troviamo 3 )). L'accenno alla coesistenza, nel Ris.orgimento, di fini di indipendenza e unità nazionale con altri di miglioramento della condizione delle classi popolari quadrava bene con la pari coesi- · st~nza di obiettivi nella guerra partigiana, piu volte a~ermata da parte comunista, e argomentata con la separazione fra le trasformazioni strutturali e politiche in senso socialista, che venivano rinviate, e quelle riforme sociali· che avrebbero dovuto invece far parte integrante della democrazia nuova o progressiva 1 • Derivava, da questa posizione, _un nodo di problemi che non è 1 Trent'anni di vita e di lotte ..., cit., p. 202. 2 ERCOLI, Per un'Italia libera e democratica, SO, III (1943), pp. 102-4. 3 Parole di Togliatti citate da Longo nel Rapporto politico presentato alla riunione allargata della Direzione per l'Italia occupata del PCI, 11_ e 12 marzo 1945 (ora in L. LoN_GO, Sulla via dell'insurrezione nazionale, Roma 1945, pp. 44o-41 ). 1 Cfr ., fra i tanti documenti comunisti che si esprimono in tal senso, gli Biblioteca Gino Bianco

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