Le idee della Resistenza non dipendeva dai soli italiani), i rapporti difficili coi francesi e difficilissimi con gli jugoslavi 1 : il neo Risorgimento democratico prevalse, in quelle occasioni, su quello nazionalisteggiante. L'atteggiarsi delle due principali formazioni politiche della Resistenza, -i partiti comunista e d'azione, di fronte al Risorgimento era fissato, nelle sue grandi linee, dalla elaborazione precedente, di cui abbiamo già parlato. Ma la concretezza della lotta e il fatto che essa coinvolgesse masse assai piu larghe di quelle cui erano abituati a rivolge_rsii fuorusciti, non furono, anche in questo campo, senza conseguenze. Il carattere composito del partito d'azione, di cui il vecchio tronco giellista costituf solo una delle parti, conteneva in sé un'implicita diversità di valutazione della storia italiana risorgimentale e postrisorgimentale. Ciò si rispecchia, curiosamente, nel modo stesso con cui fu scelto un nome tanto «revisionista>>, proposto da Mario Vinciguerra, cioè da un rappresentante dell'estrema destra del partito, perché, come racconta Ragghianti, «· meno impegnativo circa il carattere e il contenuto del nuovo partito >>: cioè, potrebbe dirsi, per evitare il peggio, rappresentato da parole come « lavoro » e « socialsmo », che pure erano entrate in ballottaggio 2 • La lotta, nel suo corso, fece comunque prevalere la interpretazione piu radicale, e il partito interpretò il suo nome quale incitamento alla « conquista della libertà », motto che Oggi e domani, periodico azionista uscito clandestinamente a Fir~nze alla fine dell'agosto 194~3, contrapponeva a quello badogliano di « ritorno alla libertà » 3 , e quale impegno a realizzare i « fini sopremi che allora [nel Risorgimento] furono solo additati e non conseguiti », come si esprimeva il primo numero dell'Italia libera uscito a Bari nell'ottobre 1943: e riteniamo superfluo ricordare altri analoghi atteggiamenti azionisti. Per i comunisti, p~iché la base piu larga della unità da essi patrocinata era costituita dalla lotta contro il tedesco invasore, il largo uso di echi e di suggestioni risorgimentali diveniva ovvio: e senza, anche qui, dilungarci in soverchie esemplificazioni, citeremo· le parole dell'Appello dei comunisti· all'insurrezione (12 marzo 1945): « L'insurrezione ... si svolge sotto la han- - fanfarone di Roma doma» si rivendicò, nella fedeltà allo spirito del Risorgimento, il diritto alle autonomie locali, schiacciate dallo Stato monarchico accentratore (MLI, n. 2 [sett. 1949], pp. 16-26).· . 1 Parri, nel secondo convegno di studi sulla Resistenza, ha ricordato che il solo consiglio dato ai triestini « fu quello di combattere da antifascisti il piu àttivamente possibile: unico modo per pesare sulle sorti, della città » (MLI, n. -34-35 [1955], p. 15). Cfr. i paragrafi Gli accordi diplomatici della Resistenza e L1internazionalismo partigiono, in R. BATTAGLIA, op. cit., pp. 318-26. 2 Cfr. C. L. RAGGHIANTI, La politica del partito d1 azione in un giornale clandestino di J/irenze, MLI, n. 14 (sett. 1951), pp. 9-10. 3 o . . p. cit., p. 3· Biblioteca Gino ,, . 1anco
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