Le idee della Resistenza 891 dovuto, per disfrenare tutta la sua carica reazionaria, distruggere, e che è · compito di tutti gli italiani « che non rinnegano e non arrossiscono delle lotte dei loro padri » ~ rivendicare. ,, La gue~ra di Spagna doveva essere l'occasione della glorieuse rentrée di Garibaldi nel mondo del comunismo italiano e internazionale. Il nome di Brigate Garibaldi nacque in Spagna; e durante quel periodo la stampa comunista (e non solo comunista) è piena di richiami all'eroe dei due mondi. La politica del fascismo in Spagna, scriveva Dimitrov, « è in stridente contrasto con le tradizioni democratiche e rivoluzionarie che si incarnano nella immortale figura ·di Garibaldi, eroe del popolo italiano, e sono patrimonio inalienabile del popolo italiano » 1 • « Dovunque si rammenta la libertà, il nome di Garibaldi le tien dietro quasi' eco di quella»: queste parole del Guerrazzi furono da Giuseppe Berti poste come epigrafe in testa al primo di due suoi articoli dedicati a Garibaldi 2 • Berti ripeteva ancora una volta che se i comunisti parlano di Risorgimento ciò non significa che essi pensino ci sia in Italia una rivoluzione democratico-borghese da compiere. Questo può crederlo GL quando pretende di porsi alla testa di tutto l'antifascismo, mentre invece, come ammoniva in quel torno di tempo Montagnana, meglio farebbe a dedicarsi, piu modestamente, ma piu utilmente, a org~nizzare le frazioni antifasciste della media e piccola borghesia 3 • Berti rivendica la continuità del primo sociali- ~mo italiano con il garibaldinismo,. che, proprio per questo, solo in parte può èonsiderarsi sconfitto; e rivaluta il significato rivoluzionario di Garibaldi, in virtu certo dell'istinto e non della teoria rivoluzionaria: ma fra il buon istinto e la cattiva teoria, caratteristica di Mazzini, la scelta deve essere tutta a favore del primo. Caratteristico è il rimprovero che Berti muove a Garibaldi : non quello dell' « ascetico e settario >> Mazzini, di essersi messo d'accordo con la monarchia, bensf l'altro di non aver s~puto, in quell'incontro, essere il piu forte, mantenendo in mani democratiche la direzione del. fronte unico delle forze nazionali. Insomma, Garibaldi aveva avuto il merito di essere·« unitario », ma il demerito di essersi fatto rimorchiare dagli alleati, anziché- rimorchiarli. La riscoperta di un filone democtatico del pensiero politico italiano diveniva una delle conseguenze del nuovo corso: e ancora Berti vi si sarebbe dedicato con impegno qualche anno dopo, in America, dur_ante la guerra 4.. 1 Vedi il saluto inviato alla rivista per il suo decimo anniversario in SO, XI (1937), p. 188. . . 2 JAcoPo, Garibaldi nella· rivoluzione nazionale italiana, SO, X (1936), pp. 599-609; _G. BERTI, L'attualità di Garibaldi, XI (1937), pp. 386-99. 3 M. MoNTAGNANA, Franche parole a « Giustizia e Libertà», SO, XI (1937), pp. 379-85. 4 Materiali in preparazione del -centenario di Antonio Labrù1la, saggio comparso anonimo, in più puntate, sullo « Stato Operaio>> del 1942. Va tenuto Biblioteca Gino Bianco ..
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