Le idee della Resistenza borghesi sensibili a certi motivi risorgimentali, ma bisognava sc~ndere a piu sottili distinzioni. L'oQiettivo politico immediato della lotta contro il « cosidetto Risorgimento » veniva in tal mòdo a cadere. Si doveva inoltre necessariamente ridar. fiducia a motivi popolari o popolareschi ritenuti idonei a commuovere le masse; e Garibaldi si sarebbe trovato, fra questi, in prima fila. Ma, accanto a queste manifestazioni tattiche per le quali la intransigenza settaria sembrava cedesse il posto solo a improvvisazioni e confusionarismq, quasi che la apertura politica dovesse essere scontata con una perdita di chiarezza intellettuale, il nuovo atteggiamento, almeno in chi veramente lo sent1 come tale, si sarebbe dimostrato capace di meglio riprendere certi temi cari al pensiero di Gramsci. Il lunghissimo appello lanciato nel 1935 dal comitato centrale del partito contro la guerra di Etiopia, Salviamo t-Z nostro paese dalla catastrofe/ 1 , che pur finiva ancora con le parole « Viva l'Italia proletaria I l'Italia Soviettica 1 », fu una delle prime ufficiali manifestazioni del nuoyo corso. « Tutto ciò che vi fu di progressivo,_di rivoluzionario», affermava l'appello, « nelle lotte del secolo scorso ·e di questo secolo, appartiene al proletariato, è I)Os~ro I Noi continuiamo le lotte. dei nostri nonni, proseguite dai nostri padri, contro gli oppressori d'Italia, per le libertà popolari, per il benessere delle masse lavoratrici» .. Seguiva la consueta diagnosi sulla borghesia italiana mai stata rivoluzionaria e· sulla classe operaia unica capace di fare ciò che quella non aveva fatto; ma, contro il fascismo nato dalle forze che avevano soflocato la rivoluzione popolare· del Risorgimento, si rivendicava per sé l'eredità di .quella rivoluzione, operando così una distinzione che apriva la porta al reingresso del Risorgimento (o meglio, di una delle faccie di esso) fra i beni del patrimonio socialista : « la bandiera che passò. dalle mani dì Pisacane e di Garibaldi a quelle di Andrea Costa e dei pionieri del movi... mento socialista, è, oggi, nelle mani del partito comunista ». Il manifesto, che si rivolgeva a comunisti, socialisti, massimalisti, repubblicani, anar ... chici, cattolici e fascisti, trovava il suo suggello nel lancio di quella politica di . « riconciliazione del popolo italiano », di fascisti e « non fascisti », che doveva spingersi, senza che fosse piu possibile distinguere la spregiudicatezza della ingenuità o dell'opportunismo, fino a rivendicare il programma fascista del 1919 come programma di libertà 2 • Che la nuova posizione riportasse alla ribalta il problema del Carattere internazion«le della rivoluzione proletaria e le « particolarità nazionali », è mostrato dall'articolo che con questo titolo, e a commento dell'appello 1 SO, IX (1935), pp. 241-60. 2 Vedi l'appello Per la salvezza . dell'Italia, riconéiliazione del popolo italiano!, pubblicato come editoriale del numero di agosto 1936 di « Lo Stato Operaio ». Contro questo « diciannovismo ritardatario », vedi le reazioni dei socialisti in G. ARFÈ, op.. cit., pp. 144 ss. . . • Bi.bliotecaGino Bia·nco
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