Luciano V asconi trariamente). Ma in ultima analisi la tensione cino-americana aveva un suo scopo interno giustificato, almeno nei propositi dei dirigenti di Pechino. Contrastando l'impostazione kru_scioviana di una soluzione caso per caso dei motivi di frizione fra Est e Ovest, la Cina sembra aver impresso volutamente, agli affari internazionali, un indirizzo opposto: la trattazione globale, che impedisca un accordo fra URSS e America prematuro e a suo danno (per le ragioni economiche che abbiamo indicato). Ma Pechino no~ si è limitata a rivendicare la priorità delle proprie esigenze interne per ciò che conce~ne la strategia dell'intero blocco comunista (rivendicazione ovviamente presente nei colloqui Krusciov-Mao dell'estate scorsa). Ha cominciato ad agire - e qui è il fatto nuovo, che impone il ripensamento della questione dei paesi sotto-sviluppati - contando essenzialmente sulle proprie forze, vuoi perché considera ineluttabile un lento ma graduale processo di distensione, vuoi perché in tal modo si mette, comunque, al riparo da qualsiasi rischio di carattere economico. Per far questo i dirigenti cinesi hanno chiesto alla popolazione dei. sacrifici-pesanti. In ogni loro discorso i leaders cinesi ricordano la parola d'ordine lanciata da Mao: « lavorare duramente per tre anni>>. Nessun sacrificio è conJ siderato eccessivo per porre la Cina a un livello . di auto-sufficienza, e la popolazione viene indotta a guardare non tanto al presente, quanto al futuro. Ciò pone degli interrogativi, e può essere discutibile: non può però essere . . . respinto a pr1or1. La risposta a uno di questi interrogativi la dava una nota scrittrice cinese, non comunista, la quale risiede a Singapore e mantiene contatti con· il suo paese·: Han Suyin, autrice del best-seller « L'amore è una cosa meravigliosa >>.Interrogata da un redattore del settimanale francese « L 'Express >> sulla pressione che viene esercitata nei confronti della popolazione per indurla a realizzare gli obiettivi economici, essa ammise l'esistenza di una rigorosa disciplina, e aggiunse: .« Iò so che ciò suona male ai vostri orecchi d'occidentali; ma in Cina, come in altri paesi asiatici, occorre anzitutto vivere e mangiare. Bisogna uscire da quella che è stata una miseria assoluta, una miseria indescrivibile>>. Quel poco che i cinesi ottengono col loro lavoro, aggiungeva Han Suyin, essi lo trovano « fantastico >>: « Per essi questa è libertà, questo è individualismo ... questa è la sola· maniera che hanno per vivere ... guatdano al futuro e dicono : fra c1:nqueanni noi avremo l'elettricità >>. Questa era per la Cina la base di partenza. Essa spiega alcune cose, anche se il discorso sui metodi non p~ò fermarsi qui (e vi ritorneremo più avanti). Per ottenere gli impressionanti risultati che abbiamo riferito e che, come · vedremo, non si limitano all'agricoltura, i cinesi hanno iniziato una nuova esperienza, fondamentale per comprendere quanto avviene in quello stermi .. nato territorio: hanno creato le « Comuni >>. Biblioteca Gino Bianco·
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