Passato e Presente - anno II - n. 7 - gen.-feb. 1959

Claudio Pavone V. I socialisti.. I comunisti fra Gramsci e il « cosidetto Risorgimento ». Anclie il socialismo scese in campo su questo terreno. Le fortune del Risorgimento nel socialismo italiano erano state varie, e una indagine accurata su di esse servirebbe anche a chiarire quanto di veramente popolare c'era nel mito del Risorgimento, e quanto invece di piccolo-borghese colto o semicolto. Schematizzando, può dirsi che, alle origini, il movimento operaio italiano, proprio perché nasceva dalla delusa democrazia risorgimentale, dovette, per prendere coscienza della propria originalità, accentuare la polemica politica e ideologica contro di queUa e contro i due Giuseppi che ne erano i pontefici massimi. Il maggior attaccamento alle tradizioni della sinistra risorgimentale rimase perciò una caratteristica delle ali destre del movimento, quelle che meno riuscivano a sottrarsi ad una posizione subalterna nei confronti della piccola borghesia democratica, e che erano conseguentemente inclini alla politica dei blocchi con massoni, liberi pensatori, mazziniani e garibaldini. Il partito socialista italiano ereditò da questa situazione una _relativa indifferenza nei confronti del Risorgimento. Se si scorre, ad esempio, la « Critica Sociale » degli anni 1909, 1910, 1911 non si trova alcuno scritto che prenda posizione nei confronti del cinquantenario dei fatti conclusivi dell'unificazione, se non due insignificanti articoletti, pur scritti da un membro della direzione del partito, e che, del resto, rientrano nella campagna per il suffragio universale 1 • I giudizi che Marx. ed Engels avevano dato sul processo di unificazione italiana 2 non stimolarono la elaborazione della problematica che poteva scaturirne per il movimento operaio, per quanto, nella nota lettera a Turati del 26 gennaio 1894 3 , Engels enunciasse un giudizio destinato a divenir classico, e cioé che la borghesia italiana « non seppe né volle completare la sua vittoria», cosicché anche all'Italia poteva applicarsi la tesi di Marx. sui paesi che soffrono insieme dello sviluppo della produzione c~pitalistica e della mancanza di -esso. La sostanziale accettazione dell'alveo del regime parlamentare borghese per svolgere la propria specifica azione di clas~e, implicava naturalmente, per _il partito socialista, il riconoscimento di certe strutture fondame.Htali dello Stato scaturi"to dal Risorgimento. Era un riconoscimento che sarebbe stato aspramente rinfacciato dai comunisti delle origini, pronti a vedere, come fece Rakovsky nella discussione sulla « questione italiana» 1 S. CAMMARERI ScuRTI, La mancata conquista inglese della Sicilia e l'Unità d'Italia, e La Sicilia e il suffragio universale (Dal cinquantenario dei Mille al suffragio universale), in « Critica sociale », XX ( I 91 o), pp. I I 7-19, 228-29. 2 Su di essi, vedi E. RAGIONIERI, Il Risorgimento italiano nell'opera di Marx ed Engels, in « Sodietà », VII (1951), pp. 54-94. 3 Vedila in appendice a LENIN, Sul movimento operaio italiano, Roma 1949, pp. 195-97· Biblioteca Gino Bianco

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