Le idee della Resistenza Il fatto è che può cogliersi in Rosselli uno sforzo di sintesi analogo a quello che contemporaneamente, e sia pur da altro punto di vista e con altri risultati, venivano compiendo i comunisti: fondere la considerazione sul fascismo primogenito con quella sui fascismi, fino a cercare di attingere una definizione del fascismo come sistema politico proprio di una certa fase dello sviluppo della società borghese. Crediamo non vada sottovalutata, negli antifascisti non comunisti, la spinta che a tale slargamento del quadro derivò dall'umiliazione di sentirsi rinfacciare che chez nous o mit uns (proprio così: anche mit unsi) un fenomeno .di inciviltà come il fascismo non sarebbe stato possibile 1 : rinfaccio democratico che si mescolava (il danno e la beffa) alle lodi conservatrici per Mussolini baluardo dell'Occidente contro il bolscevismo, e, nella fervida fantasia di qualche baronetto inglese, ·novella incarnazione di Garibaldi 2 • In che cosa consistesse, per Rosselli, la modernità mondiale del fascismo non è compito ·di questo scritto riesporre. Possiamo solo ricordare quanto egli insista sulla novità del capitalismo contemporaneo che, senza tuttavia mostrare una reale conoscenza delle tesi sull'imperialismo ~i Lenin, cui preferisce il De Man, rimprovera (nel 1929 3 ) al marxismo di non piu comprendere, dato che l'elemento essenziale non starebbe piu nella produzione, ma nella distribuzione e nella morale. L'eclettismo culturale, favorito dalle ambizioni superatrici, e l' ~ffrettato desiderio di porsi in una posizione di punta sulla scena politica italiana o addirittura europea, offusc'1no in realtà in Rosselli l'intuizione storico-pol_itica fondamentale, che finisce col venire argomentata in termini poco coerenti e persuasivi. In contradditorio con Salvemini, egli afferma potersi parlare di « sistema economico fascista», di « tipo nuovo di struttura sociale», di nuova barbarie alleata con un tecnicismo forsennato 4 • Ed è nota la sua definizione dei fascismi come i piu perfetti regimi di massa della storia: con i.l che, come già abbiamo fatto notare a proposito del Volpe, si coglieva del fascismo un aspetto reale, ma nello ste_ssotempo lo si distorceva in una intrepretazine sostanzialmente moralistica e aristocratica che rischiava, fra l'altro, di dimenticare proprio le critiche al Risorgimento come movimento di pochi. schiava taceva e fremeva sotto lil tallone dell'Austria, del Borbone, dei Savoia, dei preti ... » (Oggi in Spagna ..., cit., p. 70). 1 Vedi, su questo punto, le testimonianze di G. SALVEMINI, Partigiani e f uorusciti, cit.; L. STURzo, L'Italia e l'ordinè internazionale, Torino 1946, pp. 67-68; M. SALVADOR. !, Resistenza e azione, Bari 1951, pp. 26-28. 2 B. CEVA, op. cit., p. 11, ricorda il generale Sir George White, amico di Churchill, che « entusiasta di Garùbaldi, percorreva la Sicilia segnando le tappe della campagna dei Mille; per lui Mussolini e Garibaldi erano una stessa cosa, e, purtroppo, non solo per lui ». · 3 Socialismo liberale, cit., p. I 10. 4 Cfr. A. GARosc1, App~nti ..., cit., p. 44. Biblioteca Gino Bianco
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